venerdì 29 luglio 2005

Ici e immobili non produttivi di reddito

Decorrenza degli effetti della variazione catastale ai fini ICI
Opera ex nunc e non retroattivamente il provvedimento di variazione catastale conseguente alla non imponibilita'; ai fini ICI di un immobile divenuto improduttivo di reddito. (Cassazione civile Sentenza, Sez. V, 20/06/2005, n. 13230)

martedì 26 luglio 2005

Promulgato il codice del Consumo

IL CODICE DEL CONSUMO
Il Codice del Consumo, approvato dal Governo nella riunione del 22 luglio 2005, riunisce in un unico testo le disposizioni di 21 provvedimenti sintetizzando in 146 articoli il contenuto di 558 norme. Nell'ambito dell'armonizzazione con le direttive comunitarie in materia, il Codice ha provveduto, alla luce dell'esperienza nell'applicazione dei testi già in vigore (giurisprudenza, dottrina), a rivedere taluni aspetti problematici, apportando i necessari miglioramenti. Il Codice è orientato a favorire l'informazione del consumatore, a tutelarlo nella fase di raccolta delle informazioni, ad assicurare la correttezza dei processi negoziali e delle forme contrattuali da cui discendono le decisioni di acquisto. Vengono definiti inoltre in modo chiaro i diritti e gli interessi individuali e collettivi dei consumatori e degli utenti, promuovendone la tutela in sede nazionale e locale, anche in forma collettiva. Si migliora, altresì, la concorrenza, la trasparenza e l'informazione nel mercato, favorendo la qualità dei prodotti e dei servizi, nonché la crescita della fiducia dei cittadini e degli operatori economici. I settori disciplinati dal Codice sono molteplici: etichettatura, sicurezza generale dei prodotti, pubblicità ingannevole e clausole abusive; vendite a domicilio, vendite a distanza, contratti turistici e multiproprietà, le garanzie dei beni di consumo e le azioni inibitorie.

Libertà o sicurezza?

MISURE PER IL CONTRASTO DEL TERRORISMO INTERNAZIONALE
Il Consiglio dei Ministri, nella riunione del 22 luglio scorso, ha approvato un pacchetto di misure per il contrasto del terrorismo internazionale e della criminalità. Le norme predisposte sono state adottate nella forma del decreto legge. E' previsto, innanzi tutto, un potenziamento degli strumenti di indagine e di controllo per quanto riguarda l'accertamento dell'identità e l'uso di documenti falsi. Si prevede, in questo contesto, il rilascio del permesso di soggiorno per gli stranieri che collaborano con la giustizia, ma anche una procedura più agile e mirata per le espulsioni di coloro che sono sospettati di agevolare cellule terroristiche. Un altro gruppo di norme è rivolto alla salvaguardia, per un periodo determinato, dei dati essenziali relativi al tracciamento delle comunicazioni telefoniche e telematiche ai fini della prevenzione del terrorismo. Sono stati infine ampliati i servizi di vigilanza esperibili con guardie giurate (porti, stazioni ferroviarie e metro, mezzi di trasporto pubblici). Altra vera novità del provvedimento è costituita dall'introduzione di nuove fattispecie delittuose che incriminano non solo le attività di addestramento per l'acquisizione delle c.d. "tecniche del terrore", ma anche quelle di arruolamento di persone da avviare alla perpetrazione di azioni terroristiche.

lunedì 18 luglio 2005

Privacy gli avvocati sono già in regola!!!

L'avvocato è già « garante » di privacy
La maggior parte fa l'avvocato, buona parte proviene dalla Margherita. C'è, però, anche chi milita nelle fila di Forza Italia.
Hanno sottoscritto una proposta di legge, prossima a essere esaminata dalla commissione Giustizia della Camera, che brilla per sintesi e chiarezza. L'articolo unico chiede, senza fare troppi giri di parole, che il Codice della privacy non si applichi agli avvocati iscritti all'Albo. Tutto qui.
E non perché — come si legge nella relazione introduttiva alla Pdl — la riservatezza dei dati non sia importante. Anzi, « la normativa in linea generale appare confacente ad affrontare i problema nella sua complessità » , ma per i professionisti della legge è ridondante. Perché gli avvocati, « per tradizione storica e per cultura di categoria, hanno sempre fatto del dovere di riservatezza un pilastro della propria attività come tale codificato anche in varie disposizioni del codice deontologico » .
D'altra parte, la normativa sulla privacy — il Dlgs 196 del 2003, entrato in vigore il primo gennaio dello scorso anno — prevede per gli avvocati « obblighi solo formali che non sarebbero mai in grado — si legge ancora nella relazione — di supplire a una eventuale mancanza di correttezza sostanziale » . Dunque, una disposizione « inutile » . Senza contare che metterla in pratica «comporterebbe per gli studi professionali costi considerevoli che inevitabilmente si ripercuoterebbero sulla clientela » .
Non è il primo tentativo che gli avvocati percorrono per sottrarsi agli obblighi del Codice sulla privacy. A metà dello scorso anno venne presentato un emendamento a un disegno di legge. L'obiettivo era il medesimo, ma non fu centrato. Allora a spingere perché i legali fossero esonerati dal Codice della riservatezza era l'Oua ( l'Organismo unitario dell'avvocatura).
Il Garante, da parte sua, ha più volte precisato gli obblighi per gli avvocati. A metà giugno del 2004 ha inviato al Consiglio nazionale forense un parere per spiegare la portata di alcune disposizioni del Codice. Prima ancora, l'allora presidente dell'Authority, Stefano Rodotà, disse che per gli studi legali non esisteva alcun allarme privacy. Evidentemente, i deputati avvocati non gli hanno creduto.

Modificato il Patrocinio dei non abbienti

Pubblicato il DL "gratuito patrocinio per controversie tranfrontaliere"

Cartelle esattoriali

Finalmente la Consulta dichiara incostituzionale la mancata previsione del termine di decadenza per l'invio delle Cartelle esattoriali quì sopra la sentenza per esteso in formato pdf

mercoledì 13 luglio 2005

Saldi - Truffa iniziativa dell'Autorità per la concorrenza ed il mercato

Sono iniziati i saldi estivi e l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust) offre ai consumatori uno strumento in più contro eventuali abusi e scorrettezze. Si tratta di una casella di posta elettronica, dpic@agcm.it, attivata dall'Antitrust, nell'ambito della sua competenza sulla pubblicità ingannevole, per segnalare i casi di presunta ingannevolezza. Sulla base delle segnalazioni pervenute, la direzione dell'Autorità Antitrust per la pubblicità ingannevole, avvierà, qualora ne sussistano i presupposti giuridici, le verifiche e, nel caso, l'avvio di istruttorie tese a verificare la veridicità del messaggio pubblicitario segnalato dai consumatori. La casella di posta elettronica resterà attiva anche in seguito, nell'ambito del processo di rafforzamento dell'azione contro la pubblicità ingannevole per la quale l'Autorità ha da poco istituito una direzione specifica. Fondamentale resta comunque il ruolo del consumatore: solo sulla scia di una denuncia l'Autorità può attivare i suoi strumenti. Proprio per venire incontro alle esigenze del consumatore, è stato inoltre predisposto un 'decalogo' di consigli utili, da tenere sempre presente per evitare spiacevoli sorprese che potrebbe rivelarsi utile anche in questi giorni a chi va in cerca dei grandi affari.


martedì 12 luglio 2005

Impresa sociale al via subito

DISCIPLINA DELL'IMPRESA SOCIALE
Entra in vigore il prossimo 19 luglio la legge 13 giugno 2005, n. 118 "Delega al Governo concernente la disciplina dell'impresa sociale".
Il provvedimento, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 4 luglio 2005, delega il Governo ad adottare entro un anno dalla data di entrata in vigore della legge uno o più decreti legislativi per disciplinare ed integrare le norme relative alle "imprese sociali". Secondo la norma, per "imprese sociali" si intendono le organizzazioni private senza scopo di lucro che esercitano in via stabile e principale un'attività economica di produzione o di scambio di beni o di servizi di utilità sociale, diretta a realizzare finalità di interesse generale. Questi gli obiettivi della riforma. Definire il carattere sociale dell'impresa. Prevedere omogenee disposizioni in ordine all'assetto dell'impresa stessa. Attivare, presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, funzioni e servizi permanenti di monitoraggio e di ricerca per la verifica della qualità delle prestazioni rese dalle imprese sociali.
Definire la disciplina dei gruppi di imprese sociali secondo i principi di trasparenza e tutela delle minoranze.

venerdì 8 luglio 2005

Energia dal vento 2

l'ENEA, forse meno preparata del nostro Presidente regionale, la pensa in maniera leggermente diversa, quì sopra l'opuscolo pubblicato dall'ENEA sulle utilità, rischi e costi degli impianti eolici......

Vendola non vuole l'energia dagli spifferi

Ieri la giunta regionale pugliese ha approvato lo schema di disegno di legge che sancisce la moratoria per le procedure di valutazione di impatto ambientale e per le procedure di autorizzazione di impianti di energia eolica.
Infatti, si legge, "la fonte eolica di produzione di energia è una fonte non programmabile, in quanto correlata ad eventi atmosferici non prevedibili, se non su base statistica, e pertanto non in grado di costituire una fonte di sostituzione quanto una fonte integrativa. Gli impatti degli impianti eolici - spiega la relazione che accompagna lo schema di provvedimento - sono da ricondurre non solo agli aspetti paesaggistici, ma anche, se non addirittura soprattutto, a quelli connessi al consumo di territorio per la realizzazione delle infrastrutture di supporto connesse sia alla realizzazione, sia alla gestione degli impianti stessi
In pratica il governo regionale preferisce bruciare il carbone........

martedì 5 luglio 2005

Previdenza integrativa al via le riforme

TESTO UNICO DELLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE
Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via preliminare, nella riunione del 1° luglio 2005, uno schema di decreto legislativo che riordina la disciplina delle forme di previdenza per l'erogazione di trattamenti pensionistici complementari del sistema obbligatorio.
Il provvedimento contiene disposizioni tese ad incrementare l'entità di flussi di finanziamento alle forme pensionistiche complementari, a garantire l'omogeneità del sistema di vigilanza sul settore, a ridefinirne la disciplina fiscale, a monitorare la gestione delle risorse finanziarie derivanti dalle contribuzioni degli iscritti. Oltre ai vantaggi fiscali determinati dalla possibilità di avere un anticipo sui rendimenti del Trattamento di fine rapporto (Tfr) per spese sanitarie e prima casa (70%), il decreto legislativo introduce la possibilità di un 30% di anticipo per altre necessità. Ci saranno tempi più brevi per poter chiedere l'anticipo della liquidazione. In pratica, non si dovrà più aspettare gli 8 anni per poter chiedere un anticipo per sostenere spese sanitarie.

venerdì 1 luglio 2005

La firma digitale su smart card forse scelta miope

6. LA FINE DI MD 5
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Nell'agosto 2004 alcuni ricercatori annunciarono la scoperta di alcune preoccupanti vulnerabilità nell'algoritmo di Hash MD5. MD5 è sicuramente l'algoritmo crittografico di Hash più in uso. Dato un documento od una qualsiasi stringa di bit, un algoritmo crittografico di Hash produce una impronta di lunghezza fissa che lo individua praticamente in maniera unica.
L'impronta di un documento prodotta da un algoritmo crittografico di Hash viene usata principalmente per identificare il documento stesso e verificare che il documento non sia stato modificato. Gli algoritmi crittografici di Hash e le impronte da loro generate sono elementi fondamentali della maggioranza dei protocolli crittografici attuali, dalle firme digitali alle VPN cifrate. In particolare, i certificati digitali, le CA, PKI ed i protocolli per le firme digitali basano molte delle loro caratteristiche sulle proprietà degli algoritmi crittografici di Hash, ed in particolare quasi tutti adottano MD5.
Purtroppo le vulnerabilità di MD5 scoperte lo scorso agosto si sono rivelate anche più severe di quanto si potesse immaginare inizialmente.
E' ora possibile, anche se non è ancora facile, costruire due documenti simili ma dal significato del tutto diverso, che hanno la stessa impronta MD5. Ad esempio sul sito http://www.cits.rub.de/MD5Collisions/ due ricercatori tedeschi mostrano due documenti in formato Postscript diversi nei contenuti ma con la stessa impronta MD5. E' facile e consigliato a tutti, scaricare i due documenti di una sola pagina e verificare di persona che hanno la stessa impronta MD5, ma che invece l'algoritmo crittografico di Hash SHA1 genera per loro impronte diverse.
Si possono facilmente immaginare le possibili conseguenze di una firma digitale che utilizzi MD5 su di un contratto elettronico.
Cosa fare ora? Ovviamente cercare di evitare di usare MD5. Di solito i certificati digitali durano un anno, e le CA dovrebbero emettere i nuovi certificati digitali utilizzando un altro algoritmo di Hash. Anche chi utilizza la firma digitale dovrebbe fare lo stesso, ovvero non usare più MD5, il che potrebbe non essere così facile se le firme sono fatte in smart-card o simili. Inoltre tutti i documenti elettronici già firmati e per i quali era stato usato MD5 come algoritmo di Hash, dovrebbero essere firmati digitalmente di nuovo con un diverso algoritmo di Hash.
Quale algoritmo di Hash usare oggi? Il sostituto naturale di MD5 è SHA1, purtroppo anche SHA1 ha delle vulnerabilità simili a quelle di MD5, anche se per il momento meno gravi. Passare oggi a SHA1 potrebbe voler dire ritrovarsi tra un anno nell'identica situazione di oggi ma per SHA1. Le alternative sono gli algoritmi SHA256, SHA512 e Whirpool che purtroppo sono molto recenti, poco studiati e poco diffusi. Quindi la strada che i più stanno adottando è quella di passare subito a SHA1 già prevedendo di doverlo sostituire a breve.
(Autore: Andrea Pasquinucci, CTS CLUSIT)

prospetto udienze (finalmente)

DOve, come e quando, ovvero il prospetto delle udienze e aule nel Palazzo di Giustizia di Bari

scheda informativa: ex art. 179 ter disp.att. c.p.c.

Disponibile la scheda informativa per comunicare la propria disponibilità alle operazioni di vendita di cui agli artt. .591 bis, 591 ter e 170 ter disp.att.c.p.c