lunedì 19 novembre 2007

Sportello Unico - Deposito -

Egr. Sig.
Dott. Cristoforo Abbattista
I° Dirigente Cancelleria Civile
Tribunale di Bari

e p.c.
Ill.mo Sig.
Presidente
Tribunale di Bari


Egr. Sig.
Avv. Francesco Monaco
Presidente Consiglio Ordine Avvocati
Bari


Gent.ma Sig.ra
Avv. Anna Losurdo
Presidentessa Comitato Pari Opportunità
c/o Consiglio Ordine Avvocati
Bari


Gent.ma Sig.ra
Avv. Ebe Guerra
Presidentessa A.I.G.A.
Bari


Egr. Sig.
Avv. Mario Spinelli
Presidente Camera Civile
Bari


Egr. Sig.
Avv. Alfredo Garofalo
Presidente U.D.A.I.
Bari


Egr. Sig.
Avv. Egidio Sarno
Presidente Camera Penale
Bari


Associazioni Forensi Circondario
Tribunale di Bari


Oggetto: Sportello Unico deposito atti Cancellerie Civili c/o il Tribunale di Bari.


Con provvedimento del 1° ottobre 2007 Codesta Dirigenza ha disposto l’obbligatorietà del deposito degli atti civili esclusivamente presso il c.d. “sportello unico”, così snaturando l’originaria funzione dello stesso, inizialmente sussidiaria e sostitutiva solo degli uffici temporaneamente chiusi per impedimento del relativo personale addetto.
I disagi gravissimi che sono derivati da siffatta riorganizzazione del servizio, per la quale non è stata avvertita nemmeno l’esigenza di una opportuna e preventiva concertazione con le rappresentanze Istituzionali ed Associative dell’Avvocatura barese, sono di tutta evidenza, tenuto conto dell’elevatissimo numero di avvocati che giornalmente devono depositare atti in cancelleria.
Solo a titolo di esempio rappresento alle S.V. Ill.me che venerdì 16.11.2007, alle ore 10.45 circa, ho potuto personalmente constatare che allo sportello vi era una coda di ben trentadue colleghi, con tempi di attesa media di oltre un’ora circa, a fronte della presenza di un solo operatore di cancelleria, ovviamente gravato da un immane ed insopportabile carico di lavoro.
Tali disagi sono peraltro maggiormente avvertiti dai colleghi del Circondario e, soprattutto, dalle nostre Colleghe le quali ultime, specie verso la tarda mattinata, non possono attendere così lunghi tempi per il deposito, in quanto chiamate ad altrettanto gravi ed indifferibili impegni familiari (figli da prendere da asili e scuole, necessità di rientro a casa per le incombenze domestiche etc.).
Tanto mi permetto di segnalare alla cortese attenzione delle S.V. Ill.me per gli opportuni, indifferibili e conseguenti provvedimenti correttivi in merito, confermandoVi sin da ora la disponibilità di questo Sindacato a collaborare per trovare una soluzione che sia soddisfacente per tutti e nell’interesse di tutti.
Certo del Vostro interessamento al riguardo, Vi ringrazio sin d’ora e colgo l’occasione per porgere distinti saluti.
Bari, 19 novembre 2007

Il Segretario
Avv. Pasquale Barile

giovedì 18 ottobre 2007

STUDI DI SETTORE per le professioni legali

Il Sindacato Avvocati di Bari e la Fondazione Giuridica Irnerio, comunicano che il giorno 16 novembre 2007 alle ore 11,30 si svolgerà il convegno "STUDI DI SETTORE per le professioni legali" Profili applicativi.
Per informazioni rivolgersi presso la segreteria del Sindacato Avvocati di Bari.

Il Sindacato Avvocati di Bari Fondazione Giuridica di Bari "Irnerio"

giovedì 11 ottobre 2007

Incontro informale

Cari Associati
Una proficua attività sindacale non può prescindere dalla fattiva partecipazione di tutti.
A tal fine Vi comunico che questo direttivo intende ripristinare la consuetudine dell’incontro informale settimanale del mercoledì h.12.00, per dibattere di temi e proposte di comune interesse per la nostra categoria.
Vi aspettiamo numerosi

Il Segretario
Avv. Pasquale Barile

giovedì 12 luglio 2007

Sportello Praticanti


COMUNICATO

Si comunica che sono pervenute al Sindacato Avvocati di Bari n. 18 richieste di avvocati disponibili ad accogliere presso il proprio studio giovani praticanti.
Per informazioni rivolgersi alla segreteria del Sindacato Avvocati

venerdì 8 giugno 2007

COMUNICATO n.6

Si comunica che presso la Segreteria del Sindacato degli Avvocati di Bari è stata attivata una postazione Internet autonoma a disposizione dei colleghi.

mercoledì 6 giugno 2007

Disegno di legge C2272-bis/a -

Egr. Sig.
Avv. Francesco Monaco
Presidente
Consiglio dell'Ordine Avvocati
BARI
Gent.ma Sig.ra
Avv. Ebe Guerra
Presidente AIGA
BARI

Egr. Sig.
Avv. Alfredo Garofalo
Presidente UDAI
BARI

Egr. Sig.
Avv. Giancarlo Russo Frattasi
Presidente CAMERA CIVILE
BARI

Gent.ma Sig.ra
Avv. Carmela Romita
Presidente AGI
BARI


Oggetto: Disegno di legge C2272 - bis/a "Norme per il cittadino consumatore per agevolare le attività produttive e commerciali, nonchè interventi in settori di rilevanza negoziale. Emendamento in materia di semplificazione del passaggio di immobili che attribuisce anche agli avvocati la competenza per l'autenticazione delle sottoscrizioni relative ad atti e dichiarazioni aventi ad aggetto la cessione o la donazione di beni immobili di valore catastale non superiore a centomila euro, ovvero la costituzione o la modificazione di diritti sui medesimi beni.


E' di questi giorni la notizia che è in discussione il disegno di legge C2272-bis/A in oggetto indicato.
Veemente è stata la reazione del Consiglio Nazionale Notarile e della Federazione Italiana delle Associazioni Sindacali Notarili, con espressioni che mettono in dubbio le capacità professionali e la correttezza dell'avvocato, per giustificare in realtà l'esclusiva in materia.
Allo stato solo il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Milano ha manifestato il proprio sconcerto a fronte delle iniziative assunte dal notariato.
A tal proposito si ritiene opportuno, considerata la rilevanza della questione, che nell'interesse della categoria sia necessario assumere ogni efficace quanto comune iniziativa.
Pertanto, il Sindacato Avvocati di Bari, intende rendersi promotore di un incontro a breve con il Consiglio dell'Ordine e con tutte le altre associazioni di categoria interessate.
Certi della Vostra sensibilità in ordine a quanto sopra esposto, restiamo in attesa di conoscere la Vostra disponibilità.
Bari, 6 giugno 2007
Il Segretario
Avv. Pasquale Barile

martedì 5 giugno 2007

Management Regionale

La Fondazione Giuridica "Irnerio" del Sindacato degli Avvocati di Bari, che dal 1°.2.2006 - data della sua costituzione - si propone di favorire la formazione e l'aggiornamento di tutte le professionalità gravanti nell'alveo delmondo del diritto, ha avviato un'importante attività di collaborazione con l'Ente di formazione Aim2001, organizzando il corso di Management Regionale, finalizzato alla preparazione per concorsi pubblici.
Il Programma e la relativa sche di iscrizione sono disponibili in formato PDF
http://www.realtaforense.it/schedaiscrizione.pdf
http://www.realtaforense.it/aim.pdf

venerdì 1 giugno 2007

COMUNICATO n.4
In data 11 maggio 2007 è stata approvato dal Consiglio del Direttivo del "Sindacato degli Avvocati di Bari" la relazione programmatica nella quale è stata prevista tra le altre l'apertura di uno sportello al fine di offrire consulenza gratuita a favore della categoria più bisognose.
I Colleghi interessati a quanto innanzi detto sono invitati a rivolgersi presso la Segreteria di codesto Sindacato indicando i giorni di disponibilità per l'espletamento della detta attività di consulenza


COMUNICATO n.5
Saranno presenti presso la sede del Sindacato a disposizione di tutti i Colleghi, per qualsiasi informazione, nei giorni indicati i seguenti avvocati

Luigi Pansini lunedì
Francesco Amodio mercoledì
Gianfranco Todaro giovedì
Francesco Maione venerdì

dalle ore 11,30 alle ore 13,00.

giovedì 24 maggio 2007

COMUNICATI

COMUNICATO n.1
Sono pervenuti presso questo Sindacato diverse richieste di colleghi interessati a forme di collaborazione professionale che vanno dalla mera richiesta di suddivisione delle spese di studio, a vere e proprie forme di associazione professionale.
Chiunque fosse interessato a riguardo può comunicare la propria disponibilità alla segreteria del Sindacato degli Avvocati di Bari.



COMUNICATO n.2
Si comunica che presso la Segreteria del Sindacato degli Avvocati di Bari è stato riattivato lo "sportello praticanti" al fine di consentire ed agevolare i giovani avvocati alla ricerca di uno studio presso il quale svolgere il prescritto tirocinio.
I titolari degli studi che sono disponibili a raccogliere i praticanti avvocati ed i giovani colleghi che sono interessati al tirocinio, possono comunicare i loro nominativi alla segreteria del Sindacato, ove è già disponibile un primo elenco.


COMUNICATO n.3
Si comunica a tutti gli interessati che presso la Segreteria del Sindacato degli Avvocati di Bari è disponibile un fac simile di contratto d'opera professionale predisposto dall'Associazione Nazionale Forense con la preziosa collaborazione del Prof. Scarselli dell'Università di Siena, del prof. Gentili dell'Università di Roma tre, di Roma e di "Cittadinanzattiva", Associazione di Tutela dei Consumatori.
Ovviamente si segnala altresì che tutte le pattuizioni in deroga alla Legge ed alle Tariffe Professionali, lasciate alla libera contrattazione delle parti, dovranno attenersi scrupolosamente alle prescrizioni del vigente codice deontologico professionale, e se del caso, autorizzate preventivamente dal competente Consiglio dell'Ordine.

LE PROFESSIONI IN ITALIA E IN EUROPA

Si terrà giovedi 24 maggio 2007 alle ore 11 presso il Tribunale di Nola - Reggia degli Orsini la prima edizione del
PREMIO EUROPEO
in comunicazione giuridica A.STA.F: - "CITTA' DI NOLA".
Ideato dalla Rivista Impegno Forense e in collaborazone con A.STA.F. (Associazione Nazionale Stampa Forense)
Congresso Generale della Federazione degli Ordini Forense d'Europa (FBE)
Forum pre-congressuale
LE PROFESSIONI IN ITALIA E IN EUROPA
Per informazioni rivolgersi al Consiglio dell'Ordine Avvocati di Nola - tel.081.5125640

martedì 15 maggio 2007

RELAZIONE PROGRAMMATICA DEL SEGRETARIO

SINDACATO DEGLI AVVOCATI DI BARI
RELAZIONE PROGRAMMATICA DEL SEGRETARIO
In data 03.05.07 si è insidiato il nuovo Direttivo del Sindacato degli Avvocati di Bari e, a nome dei consiglieri eletti, ringrazio tutti coloro che hanno ritenuto di gratificarci con la loro fiducia.
Il primo atto del nuovo Direttivo non può che essere quello di individuare le linee guida che dovranno ispirare il cammino per il prossimo triennio, che qui di seguito riassumo e sottopongo alla Vostra approvazione.

1) Il primo obiettivo è sicuramente quello di dare nuovo e maggior impulso all’attività specifica della nostra Associazione e, cioè, l’attività sindacale.
In occasione dei numerosi incontri che ho avuto con diversi colleghi in questi giorni, (per la gran parte, peraltro, non iscritti al Sindacato) ho avuto la percezione che per attività sindacale i più intendano quasi esclusivamente una continua quanto – a mio avviso – sterile espressione di dura contrapposizione nei confronti di tutti gli altri operatori di giustizia (magistrati, personale di cancelleria, ecc).
Se tale fosse o se in tali manifestazioni dovesse estrinsecarsi un’attività di natura sindacale, il nostro compito sarebbe paradossalmente molto semplice e per nulla impegnativo: basterebbe, infatti, limitarsi periodicamente alla pubblicazione di articoli, comunicati stampa e/o a qualche sistematica dimostrazione di protesta più visibile per ritenere ben assolto il gravoso compito al quale siamo stati chiamati.
Francamente non condivido tale impostazione.
Eclatanti esperienze di dure lotte sindacali del passato, anche in altri importanti settori lavorativi (ricordo, a mò di esempio, lo sciopero ad oltranza dei controllori di volo durante l’amministrazione Reagan, lo sciopero dei minatori inglesi sotto l’amministrazione Thatcher, e – perché no – per tornare vicino a noi, la lunga campagna di astensione dalle udienze che ci ha interessato a seguito del famigerato Decreto Bersani), si sono sempre tradotte in una disfatta per le rappresentanze sindacali (e dei lavoratori) interessate, come è accaduto per la nostra categoria.
Dire e ribadire che il Sistema Giustizia è allo sfascio, che i magistrati ed il personale di cancelleria non lavorano, che gli avvocati sono gli unici paladini della difesa dei cittadini, è sterile polemica autoreferenziale che non ci porterà da nessuna parte, così come, del resto, improduttive e prive di significato sono tutte le generalizzazioni verso chichessia.
È pertanto necessario, a mio modesto avviso, ripensare all’attività della nostra Associazione in termini diversi.
In primo luogo dobbiamo promuovere al nostro interno un serio dibattito e, ove necessario, anche un severo esame di coscienza, perché sono ancora molti i comportamenti che giustamente non sono condivisi dai nostri interlocutori e che vanno a danno di tutta la categoria.
Dobbiamo poi riconquistare la fiducia dei nostri colleghi; riappropriarci di una dignità rappresentativa con i nostri interlocutori istituzionali; avviare un costante e laborioso confronto con costoro, sereno e scevro da pregiudizi, per tentare di raggiungere, con siffatta concertazione, quei risultati minimi, ma utili per tutti, ai quali in termini di ragionevolezza, vogliamo e dobbiamo aspirare.
Disponibilità al dialogo ed al confronto che, ovviamente, non deve essere intesa o fraintesa quale supina ed amorfa adesione ed accettazione del sistema.

2) Sempre nell’ottica di tale rafforzamento dell’attività sindacale, è altresì necessario intensificare il dialogo innanzitutto con il nostro Consiglio dell’Ordine e, poi, con tutte le altre Associazioni forensi, senza inutili e controproducenti campanilismi associativi, che non porteranno alcuna componente dell’Avvocatura a raggiungere un qualsivoglia risultato.
Ho l’intimo convincimento che ciò che ci unisce, o che ci può unire, su temi quali la Riforma dell’ordinamento giudiziario, dell’ordinamento professionale, l’organizzazione delle udienze e delle cancellerie, è di gran lunga superiore a quello che ci divide e non è più pensabile che su tali temi si proceda in ordine sparso.
È mio intendimento, pertanto, promuovere periodicamente incontri con il Consiglio dell’Ordine e con le altre Associazioni per focalizzare, di volta in volta, piani di azione ed obiettivi comuni sui quali e per i quali lavorare insieme, nonché individuare due consiglieri del Direttivo che, per esperienza ed autorevolezza, possano svolgere questa delicata ed importante attività di coordinamento. Quanto innanzi, ovviamente, non deve estrinsecarsi in autopromozionali convegni …. “ con il patrocinio di…..” etc.

3) Altro grande patrimonio del Sindacato da valorizzare è il periodico “Realtà Forense”.
La crisi del giornale è dipesa dal fatto che, spesso, nel recente passato, non vi sono stati articoli in numero sufficiente alla sua pubblicazione.
A tal fine prego cortesemente tutti i consiglieri del Direttivo e quelli Nazionali di rendersi parti diligenti e di impegnarsi a scrivere mensilmente almeno un articolo ciascuno, per ricreare quel circolo virtuoso che ci consentirà la pubblicazione mensile a regime.
Gli argomenti certamente non mancano e sono sicuro che, con la preziosa collaborazione del nostro Direttore Editoriale, Avv. Francesco Magone, e con la ripresa delle pubblicazioni costanti, molti altri colleghi saranno indotti ad inviare articoli alla redazione.

4) Va intensificata altresì l’azione dei nostri Consiglieri Nazionali in seno all’ANF.
Già nell’ultimo anno, mi sia consentita la presunzione, l’A.T.A. di Bari sicuramente ha riconquistato, grazie anche al prezioso apporto della collega Teresa Lettini in seno al Direttivo Nazionale e di tutti i consiglieri nazionali, maggiori visibilità, prestigio ed autorevolezza.
E’ però opportuno che la ns. Associazione si impegni ancor di più per assurgere a quei livelli di assoluto rilievo che sicuramente le competono. A tale proposito, riterrei peraltro di individuare un coordinatore tra Direttivo Locale e Consiglieri Nazionali, che si renda promotore di iniziative, progetti di studio e quant’altro opportuno.

5) Ho già fatto cenno in diverse altre occasioni alla primaria necessità di sviluppare ulteriormente l’attività di formazione e di aggiornamento in stretta sinergia, al livello locale con la Fondazione Giuridica Irnerio, e a livello nazionale con l’A.N.F.
Nell’era della globalizzazione, del mercato e della libera concorrenza, è necessario garantire un pluralismo formativo che, attualmente, grazie anche alle recenti modifiche al codice deontologico introdotte dal C.N.F., è di fatto un monopolio degli Ordini che istituiscono i corsi, organizzano le lezioni, nominano i docenti, impongono o imporranno la frequenza a tutti gli iscritti e, da ultimo, esprimeranno le valutazioni di fine corso ed attribuiranno ai partecipanti “bollini qualità”. Il che non è concepibile.
L’entusiasmante adesione ai corsi di aggiornamento recentemente proposti dal Sindacato e dalla Fondazione Irnerio ci spingono con ottimismo a seguire questa strada, a portare gli stessi anche presso le sedi distaccate ed a tentare di promuovere a livello nazionale, sotto la regia dell’ANF, ma con la diretta partecipazione di tutte le ATA territoriali, un vero e proprio network formativo e di aggiornamento che, con le economie di scala che si conseguirebbero, potrebbe garantire adeguati livelli qualitativi e percorsi di formazione e di aggiornamento anche specialistici, quanto meno con riferimento ai macro settori della ns. attività (civile, penale, amministrativo etc.)

6) Non possiamo trascurare, ancora, le articolate problematiche di tutte le sezioni distaccate del nostro circondario e non possiamo ritenere di poter gestire solo dalla nostra sede di Bari tali problematiche.
E’ pertanto necessario organizzare presso ciascuna delle sedi distaccate incontri specifici con tutti gli operatori, rendersi interpreti dei loro bisogni e delle loro esigenze, fornire tutto il supporto possibile.
E’ necessario ancora organizzare anche presso le dette sedi distaccate percorsi di formazione e di aggiornamento professionale, onde evitare inutili e faticose trasferte dei nostri colleghi del circondario presso la sede del Tribunale di Bari per la partecipazione a tali corsi.
Tale attività, ovviamente, richiede l’individuazione di un coordinatore che abbia approfondita conoscenza di tali realtà.

7) Altra direttrice di marcia è quella di implementare, per quanto ci sarà possibile, i servizi offerti agli iscritti.
È un compito difficile perché le risorse sono scarsissime ma, nonostante ciò, con il sacrificio di tutti, è ragionevole ipotizzare il raggiungimento di qualche utile risultato.
Penso, innanzitutto, alla progettazione ed allo sviluppo di un sito web del Sindacato che sia in linea con i tempi e con le nostre esigenze; penso ad un sito web che debba sempre essere aggiornato in tempo reale, che debba prevedere la realizzazione di una banca dati con le sentenze della Magistratura locale.
Penso ad un sito web che debba pubblicare i lavori dei corsi di studio e di aggiornamento organizzati dal Sindacato e dalla Fondazione Giuridica IRNERIO, con cui vi è uno stretto rapporto sinergico che, peraltro, va intensificato; penso ad un sito web che preveda l’esistenza di forum, di uno spazio blog: un sito web che, insomma, diventi una agorà virtuale a disposizione di tutti i colleghi.
Per tali incombenze prevederei la figura di un responsabile coordinatore dotato di particolare entusiasmo, e la nomina di un comitato di redazione specifico per il sito web.
Anticipo ancora che una delle prime iniziative, di pronta realizzazione e di estrema utilità per tutti, sarà la tempestiva attuazione di una postazione internet a disposizione degli iscritti.
Non di minore importanza è la razionalizzazione dei servizi di segreteria, la ripubblicazione dei rinvii d’udienza, l’estensione del servizio fotocopie anche presso le sezioni distaccate del Tribunale di Bari, la creazione e/o aggiornamento di un elenco di colleghi disponibili a domiciliazioni e/o alle sostituzioni d’udienza, previo riconoscimento di diritti procuratori da concordarsi preventivamente.
Altro servizio che sarà possibile attivare a breve sarà quello della predisposizione di moduli contrattuali per le prestazioni professionali che sono oggi necessari o quanto meno opportuni alla luce del c.d. Decreto Bersani.

8) Bisogna rivitalizzare l’assistenza ai praticanti ed ai giovani colleghi, per rendere proficua la loro collocazione presso studi ove esercitare tirocinio, ovvero per individuare coloro che sono interessati ad esperienze associative professionali, quanto meno per la mera compartecipazione alle spese di gestione dello studio.
Non possiamo, però, dimenticare di fornire tutto il necessario supporto anche in favore di molti altri colleghi meno giovani.
Solitamente vige l’equazione avvocato anziano = avvocato ricco e famoso; ma non sempre è così.
Ci sono tanti colleghi, ai quali va il nostro massimo rispetto, che continuano a svolgere in età avanzata e con estrema fatica, ma sempre decorosamente e dignitosamente, la loro professione; colleghi che, peraltro, rappresentano per tutti quanti noi una inesauribile fonte di esperienza che non possiamo affatto trascurare e che, anzi, dobbiamo valorizzare.

9) Sempre nell’ottica di garantire una continua ed assidua assistenza a tutti i colleghi, ritengo peraltro opportuno che ciascuno dei consiglieri del Direttivo si renda disponibile a garantire, mediante turnazione, una presenza quotidiana presso la nostra sede, in orari e giorni a concordarsi e da affiggersi in bacheca.

10) E’ necessario infine che l’Avvocatura in generale, ed il Sindacato per quel che più ci interessa, si riappropri di un rapporto diretto con la Società Civile e riacquisti quella visibilità e dignità mai come ora così compromesse. A tale proposito penso che, con la collaborazione di colleghi di “buona volontà” e – perché no – con quella preziosa della Fondazione Irnerio, si possa offrire un servizio di consulenza per un giorno al mese in favore esclusivamente delle persone bisognose ed in modo assolutamente gratuito.
E’ un doveroso atto di solidarietà al quale non possiamo sottrarci che, al contempo, potrebbe costituire per i giovani tirocinanti della Scuola, una gratificante occasione di formazione professionale.

- - - - - - - - - -
A conclusione di questo mio lungo intervento, se dovessi esprimere una valutazione sul programma sopra delineato, disattendendo al noto principio “nemo judex in causa propria”, non esiterei a definire lo stesso – in oggettive condizioni di “normalità” - un programma assolutamente minimalista.
Sta di fatto che le note situazioni di disagio, e la determinante scarsità di risorse umane e finanziarie, mi portano a ritenere con terrore questo programma molto ambizioso.
Tuttavia, quando ero praticante, mi hanno insegnato che “… quando si parte con la subordinata, la causa si perde.”
Confido pertanto nella collaborazione di tutti, nella vigorosa attività di coinvolgimento verso gli altri colleghi oggi a noi lontani, specie quelli più giovani, e nella Vs. condivisione di tali linee di azione che fiduciosamente sottopongo alla Vs. attenzione ed approvazione.
Bari, 11.5.2007

Pasquale Barile

lunedì 14 maggio 2007

RELAZIONE PROGRAMMATICA DEL SEGRETARIO


SINDACATO DEGLI AVVOCATI DI BARI
RELAZIONE PROGRAMMATICA DEL SEGRETARIO
In data 03.05.07 si è insidiato il nuovo Direttivo del Sindacato degli Avvocati di Bari e, a nome dei consiglieri eletti, ringrazio tutti coloro che hanno ritenuto di gratificarci con la loro fiducia.
Il primo atto del nuovo Direttivo non può che essere quello di individuare le linee guida che dovranno ispirare il cammino per il prossimo triennio, che qui di seguito riassumo e sottopongo alla Vostra approvazione.

1) Il primo obiettivo è sicuramente quello di dare nuovo e maggior impulso all’attività specifica della nostra Associazione e, cioè, l’attività sindacale.
In occasione dei numerosi incontri che ho avuto con diversi colleghi in questi giorni, (per la gran parte, peraltro, non iscritti al Sindacato) ho avuto la percezione che per attività sindacale i più intendano quasi esclusivamente una continua quanto – a mio avviso – sterile espressione di dura contrapposizione nei confronti di tutti gli altri operatori di giustizia (magistrati, personale di cancelleria, ecc).
Se tale fosse o se in tali manifestazioni dovesse estrinsecarsi un’attività di natura sindacale, il nostro compito sarebbe paradossalmente molto semplice e per nulla impegnativo: basterebbe, infatti, limitarsi periodicamente alla pubblicazione di articoli, comunicati stampa e/o a qualche sistematica dimostrazione di protesta più visibile per ritenere ben assolto il gravoso compito al quale siamo stati chiamati.
Francamente non condivido tale impostazione.
Eclatanti esperienze di dure lotte sindacali del passato, anche in altri importanti settori lavorativi (ricordo, a mò di esempio, lo sciopero ad oltranza dei controllori di volo durante l’amministrazione Reagan, lo sciopero dei minatori inglesi sotto l’amministrazione Thatcher, e – perché no – per tornare vicino a noi, la lunga campagna di astensione dalle udienze che ci ha interessato a seguito del famigerato Decreto Bersani), si sono sempre tradotte in una disfatta per le rappresentanze sindacali (e dei lavoratori) interessate, come è accaduto per la nostra categoria.
Dire e ribadire che il Sistema Giustizia è allo sfascio, che i magistrati ed il personale di cancelleria non lavorano, che gli avvocati sono gli unici paladini della difesa dei cittadini, è sterile polemica autoreferenziale che non ci porterà da nessuna parte, così come, del resto, improduttive e prive di significato sono tutte le generalizzazioni verso chicchessia.
È pertanto necessario, a mio modesto avviso, ripensare all’attività della nostra Associazione in termini diversi.
In primo luogo dobbiamo promuovere al nostro interno un serio dibattito e, ove necessario, anche un severo esame di coscienza, perché sono ancora molti i comportamenti che giustamente non sono condivisi dai nostri interlocutori e che vanno a danno di tutta la categoria.
Dobbiamo poi riconquistare la fiducia dei nostri colleghi; riappropriarci di una dignità rappresentativa con i nostri interlocutori istituzionali; avviare un costante e laborioso confronto con costoro, sereno e scevro da pregiudizi, per tentare di raggiungere, con siffatta concertazione, quei risultati minimi, ma utili per tutti, ai quali in termini di ragionevolezza, vogliamo e dobbiamo aspirare.
Disponibilità al dialogo ed al confronto che, ovviamente, non deve essere intesa o fraintesa quale supina ed amorfa adesione ed accettazione del sistema.

2) Sempre nell’ottica di tale rafforzamento dell’attività sindacale, è altresì necessario intensificare il dialogo innanzitutto con il nostro Consiglio dell’Ordine e, poi, con tutte le altre Associazioni forensi, senza inutili e controproducenti campanilismi associativi, che non porteranno alcuna componente dell’Avvocatura a raggiungere un qualsivoglia risultato.
Ho l’intimo convincimento che ciò che ci unisce, o che ci può unire, su temi quali la Riforma dell’ordinamento giudiziario, dell’ordinamento professionale, l’organizzazione delle udienze e delle cancellerie, è di gran lunga superiore a quello che ci divide e non è più pensabile che su tali temi si proceda in ordine sparso.
È mio intendimento, pertanto, promuovere periodicamente incontri con il Consiglio dell’Ordine e con le altre Associazioni per focalizzare, di volta in volta, piani di azione ed obiettivi comuni sui quali e per i quali lavorare insieme, nonché individuare due consiglieri del Direttivo che, per esperienza ed autorevolezza, possano svolgere questa delicata ed importante attività di coordinamento. Quanto innanzi, ovviamente, non deve estrinsecarsi in autopromozionali convegni …. “ con il patrocinio di…..” etc.

3) Altro grande patrimonio del Sindacato da valorizzare è il periodico “Realtà Forense”.
La crisi del giornale è dipesa dal fatto che, spesso, nel recente passato, non vi sono stati articoli in numero sufficiente alla sua pubblicazione.
A tal fine prego cortesemente tutti i consiglieri del Direttivo e quelli Nazionali di rendersi parti diligenti e di impegnarsi a scrivere mensilmente almeno un articolo ciascuno, per ricreare quel circolo virtuoso che ci consentirà la pubblicazione mensile a regime.
Gli argomenti certamente non mancano e sono sicuro che, con la preziosa collaborazione del nostro Direttore Editoriale, Avv. Francesco Magone, e con la ripresa delle pubblicazioni costanti, molti altri colleghi saranno indotti ad inviare articoli alla redazione.

4) Va intensificata altresì l’azione dei nostri Consiglieri Nazionali in seno all’ANF.
Già nell’ultimo anno, mi sia consentita la presunzione, l’A.T.A. di Bari sicuramente ha riconquistato, grazie anche al prezioso apporto della collega Teresa Lettini in seno al Direttivo Nazionale e di tutti i consiglieri nazionali, maggiori visibilità, prestigio ed autorevolezza.
E’ però opportuno che la ns. Associazione si impegni ancor di più per assurgere a quei livelli di assoluto rilievo che sicuramente le competono. A tale proposito, riterrei peraltro di individuare un coordinatore tra Direttivo Locale e Consiglieri Nazionali, che si renda promotore di iniziative, progetti di studio e quant’altro opportuno.

5) Ho già fatto cenno in diverse altre occasioni alla primaria necessità di sviluppare ulteriormente l’attività di formazione e di aggiornamento in stretta sinergia, al livello locale con la Fondazione Giuridica Irnerio, e a livello nazionale con l’A.N.F.
Nell’era della globalizzazione, del mercato e della libera concorrenza, è necessario garantire un pluralismo formativo che, attualmente, grazie anche alle recenti modifiche al codice deontologico introdotte dal C.N.F., è di fatto un monopolio degli Ordini che istituiscono i corsi, organizzano le lezioni, nominano i docenti, impongono o imporranno la frequenza a tutti gli iscritti e, da ultimo, esprimeranno le valutazioni di fine corso ed attribuiranno ai partecipanti “bollini qualità”. Il che non è concepibile.
L’entusiasmante adesione ai corsi di aggiornamento recentemente proposti dal Sindacato e dalla Fondazione Irnerio ci spingono con ottimismo a seguire questa strada, a portare gli stessi anche presso le sedi distaccate ed a tentare di promuovere a livello nazionale, sotto la regia dell’ANF, ma con la diretta partecipazione di tutte le ATA territoriali, un vero e proprio network formativo e di aggiornamento che, con le economie di scala che si conseguirebbero, potrebbe garantire adeguati livelli qualitativi e percorsi di formazione e di aggiornamento anche specialistici, quanto meno con riferimento ai macro settori della ns. attività (civile, penale, amministrativo etc.)

6) Non possiamo trascurare, ancora, le articolate problematiche di tutte le sezioni distaccate del nostro circondario e non possiamo ritenere di poter gestire solo dalla nostra sede di Bari tali problematiche.
E’ pertanto necessario organizzare presso ciascuna delle sedi distaccate incontri specifici con tutti gli operatori, rendersi interpreti dei loro bisogni e delle loro esigenze, fornire tutto il supporto possibile.
E’ necessario ancora organizzare anche presso le dette sedi distaccate percorsi di formazione e di aggiornamento professionale, onde evitare inutili e faticose trasferte dei nostri colleghi del circondario presso la sede del Tribunale di Bari per la partecipazione a tali corsi.
Tale attività, ovviamente, richiede l’individuazione di un coordinatore che abbia approfondita conoscenza di tali realtà.

7) Altra direttrice di marcia è quella di implementare, per quanto ci sarà possibile, i servizi offerti agli iscritti.
È un compito difficile perché le risorse sono scarsissime ma, nonostante ciò, con il sacrificio di tutti, è ragionevole ipotizzare il raggiungimento di qualche utile risultato.
Penso, innanzitutto, alla progettazione ed allo sviluppo di un sito web del Sindacato che sia in linea con i tempi e con le nostre esigenze; penso ad un sito web che debba sempre essere aggiornato in tempo reale, che debba prevedere la realizzazione di una banca dati con le sentenze della Magistratura locale.
Penso ad un sito web che debba pubblicare i lavori dei corsi di studio e di aggiornamento organizzati dal Sindacato e dalla Fondazione Giuridica IRNERIO, con cui vi è uno stretto rapporto sinergico che, peraltro, va intensificato; penso ad un sito web che preveda l’esistenza di forum, di uno spazio blog: un sito web che, insomma, diventi una agorà virtuale a disposizione di tutti i colleghi.
Per tali incombenze prevederei la figura di un responsabile coordinatore dotato di particolare entusiasmo, e la nomina di un comitato di redazione specifico per il sito web.
Anticipo ancora che una delle prime iniziative, di pronta realizzazione e di estrema utilità per tutti, sarà la tempestiva attuazione di una postazione internet a disposizione degli iscritti.
Non di minore importanza è la razionalizzazione dei servizi di segreteria, la ripubblicazione dei rinvii d’udienza, l’estensione del servizio fotocopie anche presso le sezioni distaccate del Tribunale di Bari, la creazione e/o aggiornamento di un elenco di colleghi disponibili a domiciliazioni e/o alle sostituzioni d’udienza, previo riconoscimento di diritti procuratori da concordarsi preventivamente.
Altro servizio che sarà possibile attivare a breve sarà quello della predisposizione di moduli contrattuali per le prestazioni professionali che sono oggi necessari o quanto meno opportuni alla luce del c.d. Decreto Bersani.

8) Bisogna rivitalizzare l’assistenza ai praticanti ed ai giovani colleghi, per rendere proficua la loro collocazione presso studi ove esercitare tirocinio, ovvero per individuare coloro che sono interessati ad esperienze associative professionali, quanto meno per la mera compartecipazione alle spese di gestione dello studio.
Non possiamo, però, dimenticare di fornire tutto il necessario supporto anche in favore di molti altri colleghi meno giovani.
Solitamente vige l’equazione avvocato anziano = avvocato ricco e famoso; ma non sempre è così.
Ci sono tanti colleghi, ai quali va il nostro massimo rispetto, che continuano a svolgere in età avanzata e con estrema fatica, ma sempre decorosamente e dignitosamente, la loro professione; colleghi che, peraltro, rappresentano per tutti quanti noi una inesauribile fonte di esperienza che non possiamo affatto trascurare e che, anzi, dobbiamo valorizzare.

9) Sempre nell’ottica di garantire una continua ed assidua assistenza a tutti i colleghi, ritengo peraltro opportuno che ciascuno dei consiglieri del Direttivo si renda disponibile a garantire, mediante turnazione, una presenza quotidiana presso la nostra sede, in orari e giorni a concordarsi e da affiggersi in bacheca.

10) E’ necessario infine che l’Avvocatura in generale, ed il Sindacato per quel che più ci interessa, si riappropri di un rapporto diretto con la Società Civile e riacquisti quella visibilità e dignità mai come ora così compromesse. A tale proposito penso che, con la collaborazione di colleghi di “buona volontà” e – perché no – con quella preziosa della Fondazione Irnerio, si possa offrire un servizio di consulenza per un giorno al mese in favore esclusivamente delle persone bisognose ed in modo assolutamente gratuito.
E’ un doveroso atto di solidarietà al quale non possiamo sottrarci che, al contempo, potrebbe costituire per i giovani tirocinanti della Scuola, una gratificante occasione di formazione professionale.

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A conclusione di questo mio lungo intervento, se dovessi esprimere una valutazione sul programma sopra delineato, disattendendo al noto principio “nemo judex in causa propria”, non esiterei a definire lo stesso – in oggettive condizioni di “normalità” - un programma assolutamente minimalista.
Sta di fatto che le note situazioni di disagio, e la determinante scarsità di risorse umane e finanziarie, mi portano a ritenere con terrore questo programma molto ambizioso.
Tuttavia, quando ero praticante, mi hanno insegnato che “… quando si parte con la subordinata, la causa si perde.”
Confido pertanto nella collaborazione di tutti, nella vigorosa attività di coinvolgimento verso gli altri colleghi oggi a noi lontani, specie quelli più giovani, e nella Vs. condivisione di tali linee di azione che fiduciosamente sottopongo alla Vs. attenzione ed approvazione.
Bari, 11.5.2007

Pasquale Barile


Lo sapevate che…

Lo sapevate che… il Tribunale di Bari è polifunzionale?!
Io l'ho scoperto oggi. O meglio, solo oggi ho inteso il reale significato di polifunzionalità.
Ero al mio quarto tentativo di fare una semplice, piccola e compassionevole fotocopia di una sentenza, in una delle cancellerie del quinto piano. Ho ottenuto la chiave della stanza che mi interessava, da una cancelliera di una stanza diversa (questo perché non è realistico pensare che siano contemporaneamente tutte aperte e tutte occupate dai titolari delle scrivanie).
Ma i fascicoli delle sentenze non sono facilmente rintracciabili, se non da chi li ha sistemati dove meglio ritiene.
Ed ecco che entra in gioco lo sportello polifunzionale: allocato però al secondo piano, ove una disponibile cancelliera è stata in grado di indicarmi il luogo in cui quella del quinto piano ha sistemato i fascicoli contenenti sentenze. Fantastico, mi dico!
Torno al quinto piano, mi siedo in terra sotto la scrivania e trovo il mio fascicolo ricoperto da una pila di altri fascicoli accatastati, proprio lì dove mi era stato indicato.
Mi reco al piano terra; faccio la fila per fare la fotocopia; torno al quinto piano; metto a posto il fascicolo in una stanza e restituisco le chiavi nell'altra in cui mi erano state date.
Ed ecco espletato il mio adempimento di cancelleria.
La polifunzionalità si è dimostrata efficace. La … funzionalità un po' (?) meno.
Vittorianna Manzari

RELAZIONE PROGRAMMATICA DEL SEGRETARIO


SINDACATO DEGLI AVVOCATI DI BARI
RELAZIONE PROGRAMMATICA DEL SEGRETARIO

In data 03.05.07 si è insidiato il nuovo Direttivo del Sindacato degli Avvocati di Bari e, a nome dei consiglieri eletti, ringrazio tutti coloro che hanno ritenuto di gratificarci con la loro fiducia.
Il primo atto del nuovo Direttivo non può che essere quello di individuare le linee guida che dovranno ispirare il cammino per il prossimo triennio, che qui di seguito riassumo e sottopongo alla Vostra approvazione.

1) Il primo obiettivo è sicuramente quello di dare nuovo e maggior impulso all’attività specifica della nostra Associazione e, cioè, l’attività sindacale.
In occasione dei numerosi incontri che ho avuto con diversi colleghi in questi giorni, (per la gran parte, peraltro, non iscritti al Sindacato) ho avuto la percezione che per attività sindacale i più intendano quasi esclusivamente una continua quanto – a mio avviso – sterile espressione di dura contrapposizione nei confronti di tutti gli altri operatori di giustizia (magistrati, personale di cancelleria, ecc).
Se tale fosse o se in tali manifestazioni dovesse estrinsecarsi un’attività di natura sindacale, il nostro compito sarebbe paradossalmente molto semplice e per nulla impegnativo: basterebbe, infatti, limitarsi periodicamente alla pubblicazione di articoli, comunicati stampa e/o a qualche sistematica dimostrazione di protesta più visibile per ritenere ben assolto il gravoso compito al quale siamo stati chiamati.
Francamente non condivido tale impostazione.
Eclatanti esperienze di dure lotte sindacali del passato, anche in altri importanti settori lavorativi (ricordo, a mò di esempio, lo sciopero ad oltranza dei controllori di volo durante l’amministrazione Reagan, lo sciopero dei minatori inglesi sotto l’amministrazione Thatcher, e – perché no – per tornare vicino a noi, la lunga campagna di astensione dalle udienze che ci ha interessato a seguito del famigerato Decreto Bersani), si sono sempre tradotte in una disfatta per le rappresentanze sindacali (e dei lavoratori) interessate, come è accaduto per la nostra categoria.
Dire e ribadire che il Sistema Giustizia è allo sfascio, che i magistrati ed il personale di cancelleria non lavorano, che gli avvocati sono gli unici paladini della difesa dei cittadini, è sterile polemica autoreferenziale che non ci porterà da nessuna parte, così come, del resto, improduttive e prive di significato sono tutte le generalizzazioni verso chicchessia.
È pertanto necessario, a mio modesto avviso, ripensare all’attività della nostra Associazione in termini diversi.
In primo luogo dobbiamo promuovere al nostro interno un serio dibattito e, ove necessario, anche un severo esame di coscienza, perché sono ancora molti i comportamenti che giustamente non sono condivisi dai nostri interlocutori e che vanno a danno di tutta la categoria.
Dobbiamo poi riconquistare la fiducia dei nostri colleghi; riappropriarci di una dignità rappresentativa con i nostri interlocutori istituzionali; avviare un costante e laborioso confronto con costoro, sereno e scevro da pregiudizi, per tentare di raggiungere, con siffatta concertazione, quei risultati minimi, ma utili per tutti, ai quali in termini di ragionevolezza, vogliamo e dobbiamo aspirare.
Disponibilità al dialogo ed al confronto che, ovviamente, non deve essere intesa o fraintesa quale supina ed amorfa adesione ed accettazione del sistema.

2) Sempre nell’ottica di tale rafforzamento dell’attività sindacale, è altresì necessario intensificare il dialogo innanzitutto con il nostro Consiglio dell’Ordine e, poi, con tutte le altre Associazioni forensi, senza inutili e controproducenti campanilismi associativi, che non porteranno alcuna componente dell’Avvocatura a raggiungere un qualsivoglia risultato.
Ho l’intimo convincimento che ciò che ci unisce, o che ci può unire, su temi quali la Riforma dell’ordinamento giudiziario, dell’ordinamento professionale, l’organizzazione delle udienze e delle cancellerie, è di gran lunga superiore a quello che ci divide e non è più pensabile che su tali temi si proceda in ordine sparso.
È mio intendimento, pertanto, promuovere periodicamente incontri con il Consiglio dell’Ordine e con le altre Associazioni per focalizzare, di volta in volta, piani di azione ed obiettivi comuni sui quali e per i quali lavorare insieme, nonché individuare due consiglieri del Direttivo che, per esperienza ed autorevolezza, possano svolgere questa delicata ed importante attività di coordinamento. Quanto innanzi, ovviamente, non deve estrinsecarsi in autopromozionali convegni …. “ con il patrocinio di…..” etc.

3) Altro grande patrimonio del Sindacato da valorizzare è il periodico “Realtà Forense”.
La crisi del giornale è dipesa dal fatto che, spesso, nel recente passato, non vi sono stati articoli in numero sufficiente alla sua pubblicazione.
A tal fine prego cortesemente tutti i consiglieri del Direttivo e quelli Nazionali di rendersi parti diligenti e di impegnarsi a scrivere mensilmente almeno un articolo ciascuno, per ricreare quel circolo virtuoso che ci consentirà la pubblicazione mensile a regime.
Gli argomenti certamente non mancano e sono sicuro che, con la preziosa collaborazione del nostro Direttore Editoriale, Avv. Francesco Magone, e con la ripresa delle pubblicazioni costanti, molti altri colleghi saranno indotti ad inviare articoli alla redazione.

4) Va intensificata altresì l’azione dei nostri Consiglieri Nazionali in seno all’ANF.
Già nell’ultimo anno, mi sia consentita la presunzione, l’A.T.A. di Bari sicuramente ha riconquistato, grazie anche al prezioso apporto della collega Teresa Lettini in seno al Direttivo Nazionale e di tutti i consiglieri nazionali, maggiori visibilità, prestigio ed autorevolezza.
E’ però opportuno che la ns. Associazione si impegni ancor di più per assurgere a quei livelli di assoluto rilievo che sicuramente le competono. A tale proposito, riterrei peraltro di individuare un coordinatore tra Direttivo Locale e Consiglieri Nazionali, che si renda promotore di iniziative, progetti di studio e quant’altro opportuno.

5) Ho già fatto cenno in diverse altre occasioni alla primaria necessità di sviluppare ulteriormente l’attività di formazione e di aggiornamento in stretta sinergia, al livello locale con la Fondazione Giuridica Irnerio, e a livello nazionale con l’A.N.F.
Nell’era della globalizzazione, del mercato e della libera concorrenza, è necessario garantire un pluralismo formativo che, attualmente, grazie anche alle recenti modifiche al codice deontologico introdotte dal C.N.F., è di fatto un monopolio degli Ordini che istituiscono i corsi, organizzano le lezioni, nominano i docenti, impongono o imporranno la frequenza a tutti gli iscritti e, da ultimo, esprimeranno le valutazioni di fine corso ed attribuiranno ai partecipanti “bollini qualità”. Il che non è concepibile.
L’entusiasmante adesione ai corsi di aggiornamento recentemente proposti dal Sindacato e dalla Fondazione Irnerio ci spingono con ottimismo a seguire questa strada, a portare gli stessi anche presso le sedi distaccate ed a tentare di promuovere a livello nazionale, sotto la regia dell’ANF, ma con la diretta partecipazione di tutte le ATA territoriali, un vero e proprio network formativo e di aggiornamento che, con le economie di scala che si conseguirebbero, potrebbe garantire adeguati livelli qualitativi e percorsi di formazione e di aggiornamento anche specialistici, quanto meno con riferimento ai macro settori della ns. attività (civile, penale, amministrativo etc.)

6) Non possiamo trascurare, ancora, le articolate problematiche di tutte le sezioni distaccate del nostro circondario e non possiamo ritenere di poter gestire solo dalla nostra sede di Bari tali problematiche.
E’ pertanto necessario organizzare presso ciascuna delle sedi distaccate incontri specifici con tutti gli operatori, rendersi interpreti dei loro bisogni e delle loro esigenze, fornire tutto il supporto possibile.
E’ necessario ancora organizzare anche presso le dette sedi distaccate percorsi di formazione e di aggiornamento professionale, onde evitare inutili e faticose trasferte dei nostri colleghi del circondario presso la sede del Tribunale di Bari per la partecipazione a tali corsi.
Tale attività, ovviamente, richiede l’individuazione di un coordinatore che abbia approfondita conoscenza di tali realtà.

7) Altra direttrice di marcia è quella di implementare, per quanto ci sarà possibile, i servizi offerti agli iscritti.
È un compito difficile perché le risorse sono scarsissime ma, nonostante ciò, con il sacrificio di tutti, è ragionevole ipotizzare il raggiungimento di qualche utile risultato.
Penso, innanzitutto, alla progettazione ed allo sviluppo di un sito web del Sindacato che sia in linea con i tempi e con le nostre esigenze; penso ad un sito web che debba sempre essere aggiornato in tempo reale, che debba prevedere la realizzazione di una banca dati con le sentenze della Magistratura locale.
Penso ad un sito web che debba pubblicare i lavori dei corsi di studio e di aggiornamento organizzati dal Sindacato e dalla Fondazione Giuridica IRNERIO, con cui vi è uno stretto rapporto sinergico che, peraltro, va intensificato; penso ad un sito web che preveda l’esistenza di forum, di uno spazio blog: un sito web che, insomma, diventi una agorà virtuale a disposizione di tutti i colleghi.
Per tali incombenze prevederei la figura di un responsabile coordinatore dotato di particolare entusiasmo, e la nomina di un comitato di redazione specifico per il sito web.
Anticipo ancora che una delle prime iniziative, di pronta realizzazione e di estrema utilità per tutti, sarà la tempestiva attuazione di una postazione internet a disposizione degli iscritti.
Non di minore importanza è la razionalizzazione dei servizi di segreteria, la ripubblicazione dei rinvii d’udienza, l’estensione del servizio fotocopie anche presso le sezioni distaccate del Tribunale di Bari, la creazione e/o aggiornamento di un elenco di colleghi disponibili a domiciliazioni e/o alle sostituzioni d’udienza, previo riconoscimento di diritti procuratori da concordarsi preventivamente.
Altro servizio che sarà possibile attivare a breve sarà quello della predisposizione di moduli contrattuali per le prestazioni professionali che sono oggi necessari o quanto meno opportuni alla luce del c.d. Decreto Bersani.

8) Bisogna rivitalizzare l’assistenza ai praticanti ed ai giovani colleghi, per rendere proficua la loro collocazione presso studi ove esercitare tirocinio, ovvero per individuare coloro che sono interessati ad esperienze associative professionali, quanto meno per la mera compartecipazione alle spese di gestione dello studio.
Non possiamo, però, dimenticare di fornire tutto il necessario supporto anche in favore di molti altri colleghi meno giovani.
Solitamente vige l’equazione avvocato anziano = avvocato ricco e famoso; ma non sempre è così.
Ci sono tanti colleghi, ai quali va il nostro massimo rispetto, che continuano a svolgere in età avanzata e con estrema fatica, ma sempre decorosamente e dignitosamente, la loro professione; colleghi che, peraltro, rappresentano per tutti quanti noi una inesauribile fonte di esperienza che non possiamo affatto trascurare e che, anzi, dobbiamo valorizzare.

9) Sempre nell’ottica di garantire una continua ed assidua assistenza a tutti i colleghi, ritengo peraltro opportuno che ciascuno dei consiglieri del Direttivo si renda disponibile a garantire, mediante turnazione, una presenza quotidiana presso la nostra sede, in orari e giorni a concordarsi e da affiggersi in bacheca.

10) E’ necessario infine che l’Avvocatura in generale, ed il Sindacato per quel che più ci interessa, si riappropri di un rapporto diretto con la Società Civile e riacquisti quella visibilità e dignità mai come ora così compromesse. A tale proposito penso che, con la collaborazione di colleghi di “buona volontà” e – perché no – con quella preziosa della Fondazione Irnerio, si possa offrire un servizio di consulenza per un giorno al mese in favore esclusivamente delle persone bisognose ed in modo assolutamente gratuito.
E’ un doveroso atto di solidarietà al quale non possiamo sottrarci che, al contempo, potrebbe costituire per i giovani tirocinanti della Scuola, una gratificante occasione di formazione professionale.

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A conclusione di questo mio lungo intervento, se dovessi esprimere una valutazione sul programma sopra delineato, disattendendo al noto principio “nemo judex in causa propria”, non esiterei a definire lo stesso – in oggettive condizioni di “normalità” - un programma assolutamente minimalista.
Sta di fatto che le note situazioni di disagio, e la determinante scarsità di risorse umane e finanziarie, mi portano a ritenere con terrore questo programma molto ambizioso.
Tuttavia, quando ero praticante, mi hanno insegnato che “… quando si parte con la subordinata, la causa si perde.”
Confido pertanto nella collaborazione di tutti, nella vigorosa attività di coinvolgimento verso gli altri colleghi oggi a noi lontani, specie quelli più giovani, e nella Vs. condivisione di tali linee di azione che fiduciosamente sottopongo alla Vs. attenzione ed approvazione.
Bari, 11.5.2007

Pasquale Barile

mercoledì 9 maggio 2007

ELETTO IL NUOVO DIRETTIVO

Il Sindacato Avvocati di Bari ha rinnovato il Direttivo che si è insediato ieri 3 maggio. I nove candidati più suffragati sono stati gli avvocati: Pasquale Barile (101) Pasqua Ruccia (78) Francesco AModio (77) Pansini Luigi (75) Pierluigi Vulcano (73) Rosanna sodano (66) Francesco Maione (59) Giuseppe Favia (46) Maria Grazia D'Ecclesiis (43). Il successore del Segretario uscente avv. Francesco Amodio è l'avv. Pasquale Barile che ha nominato quali suoi Vice gli avvocati Maria Grazia D'Ecclesiis e GIuseppe Favia. Alla tesoreria è stata riconfermata l'Avv. Rosanna Sodano, già tesoriere uscente.

ELETTO IL NUOVO DIRETTIVO

Il Sindacato Avvocati di Bari ha rinnovato il Direttivo che si è insediato ieri 3 maggio. I nove candidati più suffragati sono stati gli avvocati: Pasquale Barile (101) Pasqua Ruccia (78) Francesco AModio (77) Pansini Luigi (75) Pierluigi Vulcano (73) Rosanna sodano (66) Francesco Maione (59) Giuseppe Favia (46) Maria Grazia D'Ecclesiis (43). Il successore del Segretario uscente avv. Francesco Amodio è l'avv. Pasquale Barile che ha nominato quali suoi Vice gli avvocati Maria Grazia D'Ecclesiis e GIuseppe Favia. Alla tesoreria è stata riconfermata l'Avv. Rosanna Sodano, già tesoriere uscente.

martedì 24 aprile 2007

Riceviamo dall'avv. Gioacchino Bàrbera e pubblichiamo il seguente intervento

Udienza collegiale della Corte di appello civile. I giudici entrano con oltre tre quarti d'ora di ritardo. Naturalmente, senza chiedere scusa. Non sono tenuti a farlo. L’Ordinamento giudiziario non lo prevede.
Ruolo di oltre sessanta cause. In una stanza che potrebbe contenere non più di venti persone si ammassano almeno 80 avvocati che sgomitano fra loro per avvicinarsi allo scranno dietro cui siedono comodamente cinque giudici, con tanto di toga. Manca l'aria per respirare. Le cause vengono chiamate dal cancelliere, ma non si riesce a sentire il nome delle parti. Il cancelliere alza il tono della voce: per fortuna è un baritono.
Mi avvicino allo scranno e chiedo al Presidente di fare qualcosa affinché l’udienza con si svolga in quel modo, almeno per rispetto verso gli avvocati che somigliano sempre più a pecore in un gregge. Il presidente mi chiede: cosa si dovrebbe fare secondo lei? Rispondo che sarebbe sufficiente suddividere il ruolo in due fasce, in modo che entrino in aula soltanto gli avvocati interessati alle prime trenta cause da chiamare e che gli altri attendano che l’aula si svuoti passeggiando per i bellissimi, ampi corridoi del terzo e quarto piano del palazzo di giustizia; oppure utilizzare l'aula magna, almeno venti volte più grande. Risposta: sono gli avvocati che debbono autoregolamentarsi; grazie a lei abbiamo perso altro tempo. Non gli rispondo come meriterebbe, solo perché finirei in carcere.
Naturalmente, nessuno delle decine di avvocati presenti interviene per darmi una mano. Resto completamente isolato. Soltanto fuori dall’aula due o tre avvocati mi si avvicinano per complimentarsi. Che bello!
Udienza collegiale della Corte di appello di Bari. Presenti non meno di 40 avvocati. Le cause vengono chiamate una alla volta, in ordine di ruolo. In alcune di queste si deve discutere una richiesta di sospensione della efficacia esecutiva della sentenza impugnata. La prima discussione dura poco, circa cinque minuti. La seconda circa dieci minuti. La terza più di un quarto d'ora. Nel frattempo almeno trenta avvocati attendono di poter dire solo tre parole: rinvio per conclusioni. Mi avvicino al solito scranno e dico al Presidente: scusi, perchè le cause in cui si deve discutere una sospensiva non vengono trattate alla fine dell'udienza, per far sì che almeno trenta avvocati siano "liberati" in dieci minuti. Risposta: non ci avevo pensato. Inutile dire che nessuno degli avvocati interviene.
Tribunale civile, aule affollate all'inverosimile. Molti avvocati sono costretti ad urlare il nome del difensore dell'altra parte per riuscire a rintracciare il fascicolo che non trovano. Sembra di stare in un mercato del pesce, anche per gli inesorabili effluvi che, specialmente d’estate, emanano decine di ascelle mal lavate. Squillano intanto i cellulari. Si sente di tutto: dal commento di una partita di calcio al nome del ristorante o della pizzeria dove trovarsi la sera per mangiare qualcosa, all’indirizzo del negozio che vende aggeggi elettronici.

Ora inizio udienze: 9,30. La maggior parte dei giudici entra in aula con oltre un'ora di ritardo, non meno di quaranta avvocati stanno lì a perdere tempo. Un avvocato mi dice: sai perchè il giudice è arrivato in ritardo? Perché è andato a giocare a tennis. L'ho visto io.
I giudici possono invocare soltanto una “giustificazione” che in realtà non lo è. Gli avvocati non sono da meno. Arrivano anche loro con comodo. E allora perché perdere inutilmente tempo, seduti in aule semideserte?
Soltanto un giudice che tutti conosciamo è riuscito a governare l’udienza in modo decente. Per farlo ha dovuto usare le maniere forti, ovviamente “odiato“ dalla stragrande maggioranza degli avvocati e guardato di malocchio da pressoché tutti i suoi colleghi.
Un altro giudice che tutti conosciamo perché non fa nulla per decidere le cause quanto prima possibile e che per tante ragioni avrebbe dovuto essere buttato fuori dalla magistratura è riuscito ad accumulare un ruolo mostruoso. Cosa fare? Il presidente della sezione inventa un abile stratagemma: lo scambio del ruolo di cause fra due giudici.
Alt. Non nascondiamoci dietro un dito. Gli avvocati hanno gravissime responsabilità per ciò che accade. Entrano in aula e gettano le loro cartelle sui tavoli su cui stanno i fascicoli, occupando così in un attimo anche quegli insufficienti spazi che servono per scrivere un verbale di causa. Solo quattro o cinque poggiano le cartelle sul davanzale della finestra o per terra, in un angolo.
Gli avvocati con cui parlo per discutere di queste “inezie” mi rispondono all’unisono: è il Consiglio dell’Ordine che deve fare qualcosa. Dimostrando così di non sapere e di non capire che i Consigli dell’Ordine sono organi istituzionali che non possono svolgere le funzioni delle associazioni di categoria. E cosa fanno le nostre associazioni di categoria? Sono capaci soltanto di organizzare bellissimi corsi di lezioni su questo o quell’argomento o di vendere tesserini per usare le macchine fotocopiatrici.
Nessun intervento per porre un freno a questo decadimento. E perché? Perché non sono altro che lo specchio della nostra misera categoria. Ciascuno di noi aspetta che qualcun altro si muova. Responsabili sono sempre gli altri. Come quando ci si soffia il naso e si getta il fazzolettino di carta per terra: se l’indomani è ancora lì la colpa è di chi non pulisce le strade.
Gli avvocati sanno soltanto chinare la testa e subire. La tirano su solamente quando, prima o poi, fanno un viaggio alle Canarie e guardano splendere il sole.
Una categoria che ha perso da ormai troppo tempo qualsiasi dignità e rispetto per sé stessa. Masse di avvocati che sono tali solamente perché il loro nome compare nell’Albo e considerano la professione di avvocato solo un mezzo per far soldi.
In questo fango tutti affondiamo ed affonderemo sempre più. Soprattutto i giovani che hanno dinanzi a loro decine di anni di professione. Gli avvocati “anziani” li usano come segretarie, con il vantaggio di non dover pagare stipendi e contributi previdenziali; li fanno girare per le cancellerie alla caccia di fascicoli, per attendere pazientemente in lunghe file di fare qualche fotocopia, per depositare atti e ritirare le copie delle comparse delle controparti.
I più “fortunati” vengono spediti in udienza senza conoscere la causa da trattare. Seguono le scarne istruzioni che vengono date loro dai titolari degli studi che non sanno oppure hanno ben presto dimenticato che hanno il dovere di insegnar ai giovani come svolgere il “mestiere” di avvocato.
Molto altro vi sarebbe da dire e raccontare, ma non posso scrivere da solo un volume di duecento pagine.
Come mi è stato suggerito da un giudice che merita stima e rispetto, presenterò al Consiglio giudiziario una “Nota di doglianza”. Spero di non essere l’unico a firmarla.

Gioacchino Bàrbera


P.S. A séguito di questo mio intervento due magistrati baresi che meritano –- come tanti altri – stima e rispetto (ed è ora che gli avvocati la smettano di “fare di ogni erba un fascio” perché in tal modo da un canto denigrano senza alcun motivo il lavoro dei magistrati che compiono il loro dovere; dall’altro fanno soltanto un favore ai magistrati che non meritano di essere qualificati tali e che devono perciò essere e sentirsi isolati), a segnalare episodi simili a quelli innanzi descritti affinché siano adottati gli opportuni provvedimenti. Analoghe sollecitazioni ho avuto da ambienti del Ministero della giustizia. Ovviamente non posso e, soprattutto, non voglio fare tutto da solo. Invito perciò i praticanti e gli avvocati a segnalarmeli. Posso assicurare (senza andare a “Porta a porta”) sul mio onore di uomo, prima ancora che di avvocato, che il loro nome sarà conosciuto soltanto da me. I colleghi che vorranno farlo mi possono contattare direttamente, ovvero telefonarmi (nel pomeriggio: 080 553.84.74) per incontrarci in tribunale o altrove (magari in un bar, dove potranno pagarmi cappuccino e cornetto) o – ancora – inviarmi un messaggio (avvbarberag@tele2.it).

lunedì 23 aprile 2007

La riforma dell'esecuzione immobiliare

Il Sindacato Avvocati di Bari e la Fondazione Giuridica Irnerio, comunicano che nei giorni 4, 11, 18 e 25 maggio 2007, presso l 'Aula Consiliare del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Bari si terranno 4 incontri dedicati alla riforma dell'esecuzione immobiliare e alla delega delle operazioni di vendita ai professionisti, come da brochure informativa allegata.
Per informazioni rivolgersi presso la segreteria del Sindacato Avvocati di Bari.

Il Sindacato Avvocati di Bari Fondazione Giurica Irnerio

giovedì 5 aprile 2007

ASSEMBLEA ORDINARIA DEGLI ISCRITTI

ASSEMBLEA ORDINARIA DEGLI ISCRITTI

E' convocata l'Assemblea ordinaria degli iscritti al Sindacato Avvocati di Bari nella giornata del 19 aprile 2007 alle ore 8.00 in prima convocazione e alle ore 9.30 in seconda convocazione, presso la Biblioteca del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Bari, per discutere e deliberare sul seguente Ordine del Giorno:

1. Relazione morale del Segretario
2. Relazione del Tesoriere
3. Approvazione bilancio consuntivo (2006) e preventivo (2007).

In prosecuzione della convocata Assemblea, si procederà presso la sede del Sindacato alla:

4. Elezione delle cariche statutarie:
CONSIGLIO DIRETTIVO (9 membri)
COLLEGIO DEI PROBIVIRI (3 membri effettivi e 2 supplenti) COLLEGIO DEI REVISORI (3 membri effettivi e 2 supplenti)
5. Varie ed eventuali.

Art. 6, terzo comma: Hanno diritto al voto e possono essere eletti agli organi sociali, solo i soci in regola con il pagamento delle quote associative.
Art.20: E' data facoltà a ciascun socio eleggibile di presentare la propria candidatura per iscritto, depositandola in segreteria, anche in forma di lista ed unitamente ad un programma di massima, almeno cinque giorni prima della Assemblea. Tale lista e/o candidatura dovrà essere sottoscritta dai singoli candidati. Il Segretario dovrà curare la pubblicità delle candidature, liste e programmi pervenuti nei termini, mediante affissione, in bacheca e negli appositi spazi, dell'elenco alfabetico dei candidati e comunque con ogni altro mezzo idoneo.
Art. 21: ...omissis... Possono esercitare il diritto di voto tutti gli iscritti al Sindacato in regola con i pagamenti delle quote d'iscrizione. Il voto, segreto, si esprime per mezzo di schede o eventualmente su supporti informatici che devono contenere un numero di nomi non superiori ai due terzi degli eligendi, arrotondato per eccesso. Le schede con un numero di voti superiore a tale limite saranno annullate, mentre quelle con numero inferiore saranno valide.
Decorse tre ore dall'inizio delle operazioni di voto, il Presidente del seggio, dopo avere ammesso a votare gli elettori che in quel momento si trovino nel seggio, dichiara chiusa la votazione; quindi, procede, pubblicamente, con gli scrutatori, alle operazioni di scrutinio. ...omissis...
Completato lo scrutinio, il Presidente ne dichiara il risultato e proclama eletti coloro che hanno ottenuto il maggior numero di voti. A parità di voti è eletto il socio con maggiore anzianità di iscrizione all'albo. ...omissis...
Le candidature dovranno pervenire presso la sede entro e non oltre il 13 aprile 2007 ore 13.00.

Bari, 05 aprile 2007
Il Consiglio Direttivo

lunedì 2 aprile 2007

Ricevo dall'avv. Giancarlo Russo Frattasi una "lettera" inviata alla Gazzetta del Mezzogiorno e mai pubblicata, la pubblico volentieri, in attesa di conoscere la V.tra opinione.
Potete scrivermi a realtaforense@gmail.com
avv. Giuseppe Santo Barile

Gentile Direttore,
in una “lettera” pubblicata il 29 novembre dalla “Gazzetta”, il lettore sig. Lops dichiarava di dissentire dall’articolo pubblicato il precedente 18 novembre a firma dell’avv. Antonio Giorgino in merito alla protesta degli avvocati contro la legge Bersani-Visco; e concludeva affermando che dello “sciopero degli avvocati” (per quanto sia perfettamente riuscito) la gran massa dell’opinione pubblica non si è nemmeno accorta, e comunque non vi ha dato alcuna importanza.

Si tratta di un intervento a mio avviso importante, che non può esser lasciato cadere nel vuoto da chi, come gli avvocati, ha sempre lamentato la difficoltà di coinvolgere i cittadini nei problemi che riguardano la giurisdizione, superando se possibile il pregiudizio –diffuso quanto infondato- secondo cui agli avvocati il processo “finché pende, rende”, per cui sono loro i colpevoli della inefficienza, ormai manifesta a tutti, della amministrazione della giustizia.

Ed ancor piò attuale appare l’argomento, dal momento che sono preannunciati, dal 14 al 16 dicembre prossimo, altre tre giornate di astensione degli avvocati dalle udienze, sempre per protestare contro la “Bersani-Visco” e la Finanziaria in corso di approvazione.

Allora dico subito che sono d’accordo col sig. Lops sul fatto che lo “sciopero” degli avvocati (cioè la astensione dalle udienze per una settimana nel novembre scorso) ha lasciato il tempo che ha trovato; anzi se mai ha attirato altre critiche sulla categoria, accusata di non subire alcun pregiudizio economico dallo sciopero, anzi di guadagnarci (sempre nella convinzione che più a lungo duri il processo, tanto più guadagnino gli avvocati). Altrettanto inutile sarà –è previsione facile- la ulteriore “tre giorni” di sciopero indetta dal 14 al 16 dicembre prossimi; ma il fatto è che non abbiamo altro mezzo per attirare la attenzione dei media e dell’opinione pubblica, e di esercitare una sia pur minima pressione su Governo e Parlamento.

Sono anche d’accordo col lettore sul fatto che non sia facile convincersi che “gli avvocati scioperano nell’interesse della gente”, anziché per difendere semplicemente, attraverso le tariffe obbligatorie, il livello dei propri compensi. E tuttavia è così, come ha scritto Giorgino, anche se la soluzione del teorema richiede vari passaggi logici, sui quali riflettere senza pregiudizi.

L’interesse dei cittadini mi sembra che sia: a) avere una giustizia che funzioni, sotto il profilo della qualità delle decisioni e della durata dei processi; b) avere una difesa tecnica (e cioè l’assistenza di un avvocato) di buona qualità; c) pagare il meno possibile. Ebbene, sul primo punto, la protesta degli avvocati (che, va ricordato, non è solo contro la “Bersani-Visco” ma anche contro i tagli al finanziamento della Giustizia previsti per i prossimi tre anni dalla Finanziaria) tutela ovviamente anche e soprattutto gli interessi dei cittadini; e su questo credo inutile soffermarsi.

Sul secondo punto (avere un difensore preparato ed onesto) il cittadino deve sapere che la laurea in giurisprudenza, sia pure conseguita presso una prestigiosa Università e col massimo dei voti, conferisce una preparazione di base del tutto insufficiente a consentire un esercizio professionale di livello minimamente affidabile. Pertanto, salvo una radicale riforma degli studi universitari impensabile nel breve periodo (e forse in assoluto), occorre continuare a studiare, frequentare lo studio di un professionista esperto, superare un esame di Stato e poi dotarsi di locali, collaboratori, strumenti, che consentano non solo l’esercizio della avvocatura, ma il continuo aggiornamento del sapere. Ciò comporta spese notevolissime, non sostenibili da chi non possa contare su un livello di retribuzione garantito da tariffe obbligatorie. In questo senso, il mantenimento delle tariffe costituisce per il cliente una garanzia di qualità della prestazione professionale; garanzia peraltro imperfetta, perché sta all’onestà del professionista l’investire una congrua parte dei suoi guadagni nelle attrezzature dello studio e nell’aggiornamento professionale. Su questo, un certo controllo può e deve essere esercitato solo dall’Ordine professionale (ente che secondo una concezione molto accreditata presso il Governo attuale costituirebbe invece ostacolo alla libertà di impresa ed alla concorrenza). Ed infatti l’Ordine assume (e paga, con i soldi degli iscritti e non dello Stato) un gran numero di iniziative dirette alla informazione ed all’aggiornamento professionale, e sorveglia il comportamento degli avvocati sotto il profilo della onestà e della correttezza, applicando sanzioni che vanno dall’”avvertimento” alla radiazione.

Concludendo sul secondo punto, al cittadino deve essere assicurato un avvocato di buona e costante qualità media; e mi riferisco soprattutto al cittadino “debole”, quello che deve scegliere l’avvocato leggendo le targhe sui portoni, o affidandosi alle informazioni raccolte in sala da barba; perché i soggetti “forti” sanno benissimo da soli quali avvocati scegliere, ed hanno i mezzi (ma li avevano anche prima della legge Bersani-Visco”) per contrattare onorari di favore.

Terzo ed ultimo punto: l’interesse del cittadino è quello di pagare il meno possibile per assicurarsi una assistenza legale. Ho già annotato, in proposito, che “pagare il meno possibile” ha un senso solo se riferito a prestazioni di valore sostanzialmente equivalente; perché chi paga poco per ricevere una prestazione cattiva o pessima non risparmia: compra, a prezzo vile, una prestazione che nel migliore dei casi non gli serve, e spesso lo danneggia, anche gravemente. Liberalizzare i prezzi, stimolare la concorrenza, agevolare i giovani va benissimo se si parla dello stesso prodotto, o di un prodotto di qualità equivalente; altrimenti, senza questa garanzia, si danneggia il consumatore e si facilitano i truffatori ed i taroccatori di griffes.

Analogo discorso riguarda la pubblicità che era già ammessa dal codice deontologico della avvocatura (purché non fosse ingannevole), ed oggi si vorrebbe estesa anche ai prezzi delle prestazioni professionali. Ora, diverso è fornire informazioni su dati oggettivi, come le dimensioni dello studio, l’elenco dei professionisti che vi lavorano, i titoli professionali posseduti da ognuno di essi, le materie prevalentemente trattate, il numero degli impiegati ed ogni altra informazione oggettivamente verificabile; diverso è proporre, attraverso offerte “al ribasso”, prestazioni professionali di qualità non verificabile in alcun modo.

In conclusione, l’interesse del cittadino è quello di poter contare su di una categoria professionale di cui gli siano garantiti i livelli minimi di professionalità e di correttezza. Solo a queste condizioni (oggi inesistenti) la liberalizzazione dei prezzi secondo il principio della concorrenza e del mercato rappresenterà per lui un effettivo vantaggio; altrimenti, ad una richiesta di bassi compensi corrisponderà con ogni probabilità una prestazione professionale di altrettanto bassa affidabilità, e quindi –per l’utente- non un vantaggio ma un prevedibile danno.

La Avvocatura chiede quindi una legge professionale che garantisca –attraverso nuove modalità di reclutamento e di formazione degli avvocati- il possesso, in tutti gli esercenti la professione forense, di livelli minimi garantiti e periodicamente verificati di competenza e correttezza. E poiché la avvocatura è solo una delle componenti di un “servizio giustizia” disastrato, chiede che Governo e Parlamento riformino finalmente l’ordinamento giudiziario, garantendo al cittadino anche la competenza, la laboriosità e la correttezza dei giudici, di carriera ed onorari; e fornisca alla Giustizia tutte quelle dotazioni, di uomini e mezzi, necessarie per assicurare al cittadino il riconoscimento, in tempi ragionevoli, dei propri diritti violati; il che oggi assolutamente non avviene.
Mi auguro che la “Gazzetta” ospiti e solleciti su questi temi un dibattito, quanto mai opportuno per rendere coscienti i cittadini dei problemi della amministrazione della giustizia, dalla cui soluzione dipende in larga misura la libertà e la dignità di ciascuno di noi.
La ringrazio e saluto molto cordialmente Giancarlo Russo Frattasi

(Presidente Camera Civile Bari)