giovedì 24 maggio 2007

COMUNICATI

COMUNICATO n.1
Sono pervenuti presso questo Sindacato diverse richieste di colleghi interessati a forme di collaborazione professionale che vanno dalla mera richiesta di suddivisione delle spese di studio, a vere e proprie forme di associazione professionale.
Chiunque fosse interessato a riguardo può comunicare la propria disponibilità alla segreteria del Sindacato degli Avvocati di Bari.



COMUNICATO n.2
Si comunica che presso la Segreteria del Sindacato degli Avvocati di Bari è stato riattivato lo "sportello praticanti" al fine di consentire ed agevolare i giovani avvocati alla ricerca di uno studio presso il quale svolgere il prescritto tirocinio.
I titolari degli studi che sono disponibili a raccogliere i praticanti avvocati ed i giovani colleghi che sono interessati al tirocinio, possono comunicare i loro nominativi alla segreteria del Sindacato, ove è già disponibile un primo elenco.


COMUNICATO n.3
Si comunica a tutti gli interessati che presso la Segreteria del Sindacato degli Avvocati di Bari è disponibile un fac simile di contratto d'opera professionale predisposto dall'Associazione Nazionale Forense con la preziosa collaborazione del Prof. Scarselli dell'Università di Siena, del prof. Gentili dell'Università di Roma tre, di Roma e di "Cittadinanzattiva", Associazione di Tutela dei Consumatori.
Ovviamente si segnala altresì che tutte le pattuizioni in deroga alla Legge ed alle Tariffe Professionali, lasciate alla libera contrattazione delle parti, dovranno attenersi scrupolosamente alle prescrizioni del vigente codice deontologico professionale, e se del caso, autorizzate preventivamente dal competente Consiglio dell'Ordine.

LE PROFESSIONI IN ITALIA E IN EUROPA

Si terrà giovedi 24 maggio 2007 alle ore 11 presso il Tribunale di Nola - Reggia degli Orsini la prima edizione del
PREMIO EUROPEO
in comunicazione giuridica A.STA.F: - "CITTA' DI NOLA".
Ideato dalla Rivista Impegno Forense e in collaborazone con A.STA.F. (Associazione Nazionale Stampa Forense)
Congresso Generale della Federazione degli Ordini Forense d'Europa (FBE)
Forum pre-congressuale
LE PROFESSIONI IN ITALIA E IN EUROPA
Per informazioni rivolgersi al Consiglio dell'Ordine Avvocati di Nola - tel.081.5125640

martedì 15 maggio 2007

RELAZIONE PROGRAMMATICA DEL SEGRETARIO

SINDACATO DEGLI AVVOCATI DI BARI
RELAZIONE PROGRAMMATICA DEL SEGRETARIO
In data 03.05.07 si è insidiato il nuovo Direttivo del Sindacato degli Avvocati di Bari e, a nome dei consiglieri eletti, ringrazio tutti coloro che hanno ritenuto di gratificarci con la loro fiducia.
Il primo atto del nuovo Direttivo non può che essere quello di individuare le linee guida che dovranno ispirare il cammino per il prossimo triennio, che qui di seguito riassumo e sottopongo alla Vostra approvazione.

1) Il primo obiettivo è sicuramente quello di dare nuovo e maggior impulso all’attività specifica della nostra Associazione e, cioè, l’attività sindacale.
In occasione dei numerosi incontri che ho avuto con diversi colleghi in questi giorni, (per la gran parte, peraltro, non iscritti al Sindacato) ho avuto la percezione che per attività sindacale i più intendano quasi esclusivamente una continua quanto – a mio avviso – sterile espressione di dura contrapposizione nei confronti di tutti gli altri operatori di giustizia (magistrati, personale di cancelleria, ecc).
Se tale fosse o se in tali manifestazioni dovesse estrinsecarsi un’attività di natura sindacale, il nostro compito sarebbe paradossalmente molto semplice e per nulla impegnativo: basterebbe, infatti, limitarsi periodicamente alla pubblicazione di articoli, comunicati stampa e/o a qualche sistematica dimostrazione di protesta più visibile per ritenere ben assolto il gravoso compito al quale siamo stati chiamati.
Francamente non condivido tale impostazione.
Eclatanti esperienze di dure lotte sindacali del passato, anche in altri importanti settori lavorativi (ricordo, a mò di esempio, lo sciopero ad oltranza dei controllori di volo durante l’amministrazione Reagan, lo sciopero dei minatori inglesi sotto l’amministrazione Thatcher, e – perché no – per tornare vicino a noi, la lunga campagna di astensione dalle udienze che ci ha interessato a seguito del famigerato Decreto Bersani), si sono sempre tradotte in una disfatta per le rappresentanze sindacali (e dei lavoratori) interessate, come è accaduto per la nostra categoria.
Dire e ribadire che il Sistema Giustizia è allo sfascio, che i magistrati ed il personale di cancelleria non lavorano, che gli avvocati sono gli unici paladini della difesa dei cittadini, è sterile polemica autoreferenziale che non ci porterà da nessuna parte, così come, del resto, improduttive e prive di significato sono tutte le generalizzazioni verso chichessia.
È pertanto necessario, a mio modesto avviso, ripensare all’attività della nostra Associazione in termini diversi.
In primo luogo dobbiamo promuovere al nostro interno un serio dibattito e, ove necessario, anche un severo esame di coscienza, perché sono ancora molti i comportamenti che giustamente non sono condivisi dai nostri interlocutori e che vanno a danno di tutta la categoria.
Dobbiamo poi riconquistare la fiducia dei nostri colleghi; riappropriarci di una dignità rappresentativa con i nostri interlocutori istituzionali; avviare un costante e laborioso confronto con costoro, sereno e scevro da pregiudizi, per tentare di raggiungere, con siffatta concertazione, quei risultati minimi, ma utili per tutti, ai quali in termini di ragionevolezza, vogliamo e dobbiamo aspirare.
Disponibilità al dialogo ed al confronto che, ovviamente, non deve essere intesa o fraintesa quale supina ed amorfa adesione ed accettazione del sistema.

2) Sempre nell’ottica di tale rafforzamento dell’attività sindacale, è altresì necessario intensificare il dialogo innanzitutto con il nostro Consiglio dell’Ordine e, poi, con tutte le altre Associazioni forensi, senza inutili e controproducenti campanilismi associativi, che non porteranno alcuna componente dell’Avvocatura a raggiungere un qualsivoglia risultato.
Ho l’intimo convincimento che ciò che ci unisce, o che ci può unire, su temi quali la Riforma dell’ordinamento giudiziario, dell’ordinamento professionale, l’organizzazione delle udienze e delle cancellerie, è di gran lunga superiore a quello che ci divide e non è più pensabile che su tali temi si proceda in ordine sparso.
È mio intendimento, pertanto, promuovere periodicamente incontri con il Consiglio dell’Ordine e con le altre Associazioni per focalizzare, di volta in volta, piani di azione ed obiettivi comuni sui quali e per i quali lavorare insieme, nonché individuare due consiglieri del Direttivo che, per esperienza ed autorevolezza, possano svolgere questa delicata ed importante attività di coordinamento. Quanto innanzi, ovviamente, non deve estrinsecarsi in autopromozionali convegni …. “ con il patrocinio di…..” etc.

3) Altro grande patrimonio del Sindacato da valorizzare è il periodico “Realtà Forense”.
La crisi del giornale è dipesa dal fatto che, spesso, nel recente passato, non vi sono stati articoli in numero sufficiente alla sua pubblicazione.
A tal fine prego cortesemente tutti i consiglieri del Direttivo e quelli Nazionali di rendersi parti diligenti e di impegnarsi a scrivere mensilmente almeno un articolo ciascuno, per ricreare quel circolo virtuoso che ci consentirà la pubblicazione mensile a regime.
Gli argomenti certamente non mancano e sono sicuro che, con la preziosa collaborazione del nostro Direttore Editoriale, Avv. Francesco Magone, e con la ripresa delle pubblicazioni costanti, molti altri colleghi saranno indotti ad inviare articoli alla redazione.

4) Va intensificata altresì l’azione dei nostri Consiglieri Nazionali in seno all’ANF.
Già nell’ultimo anno, mi sia consentita la presunzione, l’A.T.A. di Bari sicuramente ha riconquistato, grazie anche al prezioso apporto della collega Teresa Lettini in seno al Direttivo Nazionale e di tutti i consiglieri nazionali, maggiori visibilità, prestigio ed autorevolezza.
E’ però opportuno che la ns. Associazione si impegni ancor di più per assurgere a quei livelli di assoluto rilievo che sicuramente le competono. A tale proposito, riterrei peraltro di individuare un coordinatore tra Direttivo Locale e Consiglieri Nazionali, che si renda promotore di iniziative, progetti di studio e quant’altro opportuno.

5) Ho già fatto cenno in diverse altre occasioni alla primaria necessità di sviluppare ulteriormente l’attività di formazione e di aggiornamento in stretta sinergia, al livello locale con la Fondazione Giuridica Irnerio, e a livello nazionale con l’A.N.F.
Nell’era della globalizzazione, del mercato e della libera concorrenza, è necessario garantire un pluralismo formativo che, attualmente, grazie anche alle recenti modifiche al codice deontologico introdotte dal C.N.F., è di fatto un monopolio degli Ordini che istituiscono i corsi, organizzano le lezioni, nominano i docenti, impongono o imporranno la frequenza a tutti gli iscritti e, da ultimo, esprimeranno le valutazioni di fine corso ed attribuiranno ai partecipanti “bollini qualità”. Il che non è concepibile.
L’entusiasmante adesione ai corsi di aggiornamento recentemente proposti dal Sindacato e dalla Fondazione Irnerio ci spingono con ottimismo a seguire questa strada, a portare gli stessi anche presso le sedi distaccate ed a tentare di promuovere a livello nazionale, sotto la regia dell’ANF, ma con la diretta partecipazione di tutte le ATA territoriali, un vero e proprio network formativo e di aggiornamento che, con le economie di scala che si conseguirebbero, potrebbe garantire adeguati livelli qualitativi e percorsi di formazione e di aggiornamento anche specialistici, quanto meno con riferimento ai macro settori della ns. attività (civile, penale, amministrativo etc.)

6) Non possiamo trascurare, ancora, le articolate problematiche di tutte le sezioni distaccate del nostro circondario e non possiamo ritenere di poter gestire solo dalla nostra sede di Bari tali problematiche.
E’ pertanto necessario organizzare presso ciascuna delle sedi distaccate incontri specifici con tutti gli operatori, rendersi interpreti dei loro bisogni e delle loro esigenze, fornire tutto il supporto possibile.
E’ necessario ancora organizzare anche presso le dette sedi distaccate percorsi di formazione e di aggiornamento professionale, onde evitare inutili e faticose trasferte dei nostri colleghi del circondario presso la sede del Tribunale di Bari per la partecipazione a tali corsi.
Tale attività, ovviamente, richiede l’individuazione di un coordinatore che abbia approfondita conoscenza di tali realtà.

7) Altra direttrice di marcia è quella di implementare, per quanto ci sarà possibile, i servizi offerti agli iscritti.
È un compito difficile perché le risorse sono scarsissime ma, nonostante ciò, con il sacrificio di tutti, è ragionevole ipotizzare il raggiungimento di qualche utile risultato.
Penso, innanzitutto, alla progettazione ed allo sviluppo di un sito web del Sindacato che sia in linea con i tempi e con le nostre esigenze; penso ad un sito web che debba sempre essere aggiornato in tempo reale, che debba prevedere la realizzazione di una banca dati con le sentenze della Magistratura locale.
Penso ad un sito web che debba pubblicare i lavori dei corsi di studio e di aggiornamento organizzati dal Sindacato e dalla Fondazione Giuridica IRNERIO, con cui vi è uno stretto rapporto sinergico che, peraltro, va intensificato; penso ad un sito web che preveda l’esistenza di forum, di uno spazio blog: un sito web che, insomma, diventi una agorà virtuale a disposizione di tutti i colleghi.
Per tali incombenze prevederei la figura di un responsabile coordinatore dotato di particolare entusiasmo, e la nomina di un comitato di redazione specifico per il sito web.
Anticipo ancora che una delle prime iniziative, di pronta realizzazione e di estrema utilità per tutti, sarà la tempestiva attuazione di una postazione internet a disposizione degli iscritti.
Non di minore importanza è la razionalizzazione dei servizi di segreteria, la ripubblicazione dei rinvii d’udienza, l’estensione del servizio fotocopie anche presso le sezioni distaccate del Tribunale di Bari, la creazione e/o aggiornamento di un elenco di colleghi disponibili a domiciliazioni e/o alle sostituzioni d’udienza, previo riconoscimento di diritti procuratori da concordarsi preventivamente.
Altro servizio che sarà possibile attivare a breve sarà quello della predisposizione di moduli contrattuali per le prestazioni professionali che sono oggi necessari o quanto meno opportuni alla luce del c.d. Decreto Bersani.

8) Bisogna rivitalizzare l’assistenza ai praticanti ed ai giovani colleghi, per rendere proficua la loro collocazione presso studi ove esercitare tirocinio, ovvero per individuare coloro che sono interessati ad esperienze associative professionali, quanto meno per la mera compartecipazione alle spese di gestione dello studio.
Non possiamo, però, dimenticare di fornire tutto il necessario supporto anche in favore di molti altri colleghi meno giovani.
Solitamente vige l’equazione avvocato anziano = avvocato ricco e famoso; ma non sempre è così.
Ci sono tanti colleghi, ai quali va il nostro massimo rispetto, che continuano a svolgere in età avanzata e con estrema fatica, ma sempre decorosamente e dignitosamente, la loro professione; colleghi che, peraltro, rappresentano per tutti quanti noi una inesauribile fonte di esperienza che non possiamo affatto trascurare e che, anzi, dobbiamo valorizzare.

9) Sempre nell’ottica di garantire una continua ed assidua assistenza a tutti i colleghi, ritengo peraltro opportuno che ciascuno dei consiglieri del Direttivo si renda disponibile a garantire, mediante turnazione, una presenza quotidiana presso la nostra sede, in orari e giorni a concordarsi e da affiggersi in bacheca.

10) E’ necessario infine che l’Avvocatura in generale, ed il Sindacato per quel che più ci interessa, si riappropri di un rapporto diretto con la Società Civile e riacquisti quella visibilità e dignità mai come ora così compromesse. A tale proposito penso che, con la collaborazione di colleghi di “buona volontà” e – perché no – con quella preziosa della Fondazione Irnerio, si possa offrire un servizio di consulenza per un giorno al mese in favore esclusivamente delle persone bisognose ed in modo assolutamente gratuito.
E’ un doveroso atto di solidarietà al quale non possiamo sottrarci che, al contempo, potrebbe costituire per i giovani tirocinanti della Scuola, una gratificante occasione di formazione professionale.

- - - - - - - - - -
A conclusione di questo mio lungo intervento, se dovessi esprimere una valutazione sul programma sopra delineato, disattendendo al noto principio “nemo judex in causa propria”, non esiterei a definire lo stesso – in oggettive condizioni di “normalità” - un programma assolutamente minimalista.
Sta di fatto che le note situazioni di disagio, e la determinante scarsità di risorse umane e finanziarie, mi portano a ritenere con terrore questo programma molto ambizioso.
Tuttavia, quando ero praticante, mi hanno insegnato che “… quando si parte con la subordinata, la causa si perde.”
Confido pertanto nella collaborazione di tutti, nella vigorosa attività di coinvolgimento verso gli altri colleghi oggi a noi lontani, specie quelli più giovani, e nella Vs. condivisione di tali linee di azione che fiduciosamente sottopongo alla Vs. attenzione ed approvazione.
Bari, 11.5.2007

Pasquale Barile

lunedì 14 maggio 2007

RELAZIONE PROGRAMMATICA DEL SEGRETARIO


SINDACATO DEGLI AVVOCATI DI BARI
RELAZIONE PROGRAMMATICA DEL SEGRETARIO
In data 03.05.07 si è insidiato il nuovo Direttivo del Sindacato degli Avvocati di Bari e, a nome dei consiglieri eletti, ringrazio tutti coloro che hanno ritenuto di gratificarci con la loro fiducia.
Il primo atto del nuovo Direttivo non può che essere quello di individuare le linee guida che dovranno ispirare il cammino per il prossimo triennio, che qui di seguito riassumo e sottopongo alla Vostra approvazione.

1) Il primo obiettivo è sicuramente quello di dare nuovo e maggior impulso all’attività specifica della nostra Associazione e, cioè, l’attività sindacale.
In occasione dei numerosi incontri che ho avuto con diversi colleghi in questi giorni, (per la gran parte, peraltro, non iscritti al Sindacato) ho avuto la percezione che per attività sindacale i più intendano quasi esclusivamente una continua quanto – a mio avviso – sterile espressione di dura contrapposizione nei confronti di tutti gli altri operatori di giustizia (magistrati, personale di cancelleria, ecc).
Se tale fosse o se in tali manifestazioni dovesse estrinsecarsi un’attività di natura sindacale, il nostro compito sarebbe paradossalmente molto semplice e per nulla impegnativo: basterebbe, infatti, limitarsi periodicamente alla pubblicazione di articoli, comunicati stampa e/o a qualche sistematica dimostrazione di protesta più visibile per ritenere ben assolto il gravoso compito al quale siamo stati chiamati.
Francamente non condivido tale impostazione.
Eclatanti esperienze di dure lotte sindacali del passato, anche in altri importanti settori lavorativi (ricordo, a mò di esempio, lo sciopero ad oltranza dei controllori di volo durante l’amministrazione Reagan, lo sciopero dei minatori inglesi sotto l’amministrazione Thatcher, e – perché no – per tornare vicino a noi, la lunga campagna di astensione dalle udienze che ci ha interessato a seguito del famigerato Decreto Bersani), si sono sempre tradotte in una disfatta per le rappresentanze sindacali (e dei lavoratori) interessate, come è accaduto per la nostra categoria.
Dire e ribadire che il Sistema Giustizia è allo sfascio, che i magistrati ed il personale di cancelleria non lavorano, che gli avvocati sono gli unici paladini della difesa dei cittadini, è sterile polemica autoreferenziale che non ci porterà da nessuna parte, così come, del resto, improduttive e prive di significato sono tutte le generalizzazioni verso chicchessia.
È pertanto necessario, a mio modesto avviso, ripensare all’attività della nostra Associazione in termini diversi.
In primo luogo dobbiamo promuovere al nostro interno un serio dibattito e, ove necessario, anche un severo esame di coscienza, perché sono ancora molti i comportamenti che giustamente non sono condivisi dai nostri interlocutori e che vanno a danno di tutta la categoria.
Dobbiamo poi riconquistare la fiducia dei nostri colleghi; riappropriarci di una dignità rappresentativa con i nostri interlocutori istituzionali; avviare un costante e laborioso confronto con costoro, sereno e scevro da pregiudizi, per tentare di raggiungere, con siffatta concertazione, quei risultati minimi, ma utili per tutti, ai quali in termini di ragionevolezza, vogliamo e dobbiamo aspirare.
Disponibilità al dialogo ed al confronto che, ovviamente, non deve essere intesa o fraintesa quale supina ed amorfa adesione ed accettazione del sistema.

2) Sempre nell’ottica di tale rafforzamento dell’attività sindacale, è altresì necessario intensificare il dialogo innanzitutto con il nostro Consiglio dell’Ordine e, poi, con tutte le altre Associazioni forensi, senza inutili e controproducenti campanilismi associativi, che non porteranno alcuna componente dell’Avvocatura a raggiungere un qualsivoglia risultato.
Ho l’intimo convincimento che ciò che ci unisce, o che ci può unire, su temi quali la Riforma dell’ordinamento giudiziario, dell’ordinamento professionale, l’organizzazione delle udienze e delle cancellerie, è di gran lunga superiore a quello che ci divide e non è più pensabile che su tali temi si proceda in ordine sparso.
È mio intendimento, pertanto, promuovere periodicamente incontri con il Consiglio dell’Ordine e con le altre Associazioni per focalizzare, di volta in volta, piani di azione ed obiettivi comuni sui quali e per i quali lavorare insieme, nonché individuare due consiglieri del Direttivo che, per esperienza ed autorevolezza, possano svolgere questa delicata ed importante attività di coordinamento. Quanto innanzi, ovviamente, non deve estrinsecarsi in autopromozionali convegni …. “ con il patrocinio di…..” etc.

3) Altro grande patrimonio del Sindacato da valorizzare è il periodico “Realtà Forense”.
La crisi del giornale è dipesa dal fatto che, spesso, nel recente passato, non vi sono stati articoli in numero sufficiente alla sua pubblicazione.
A tal fine prego cortesemente tutti i consiglieri del Direttivo e quelli Nazionali di rendersi parti diligenti e di impegnarsi a scrivere mensilmente almeno un articolo ciascuno, per ricreare quel circolo virtuoso che ci consentirà la pubblicazione mensile a regime.
Gli argomenti certamente non mancano e sono sicuro che, con la preziosa collaborazione del nostro Direttore Editoriale, Avv. Francesco Magone, e con la ripresa delle pubblicazioni costanti, molti altri colleghi saranno indotti ad inviare articoli alla redazione.

4) Va intensificata altresì l’azione dei nostri Consiglieri Nazionali in seno all’ANF.
Già nell’ultimo anno, mi sia consentita la presunzione, l’A.T.A. di Bari sicuramente ha riconquistato, grazie anche al prezioso apporto della collega Teresa Lettini in seno al Direttivo Nazionale e di tutti i consiglieri nazionali, maggiori visibilità, prestigio ed autorevolezza.
E’ però opportuno che la ns. Associazione si impegni ancor di più per assurgere a quei livelli di assoluto rilievo che sicuramente le competono. A tale proposito, riterrei peraltro di individuare un coordinatore tra Direttivo Locale e Consiglieri Nazionali, che si renda promotore di iniziative, progetti di studio e quant’altro opportuno.

5) Ho già fatto cenno in diverse altre occasioni alla primaria necessità di sviluppare ulteriormente l’attività di formazione e di aggiornamento in stretta sinergia, al livello locale con la Fondazione Giuridica Irnerio, e a livello nazionale con l’A.N.F.
Nell’era della globalizzazione, del mercato e della libera concorrenza, è necessario garantire un pluralismo formativo che, attualmente, grazie anche alle recenti modifiche al codice deontologico introdotte dal C.N.F., è di fatto un monopolio degli Ordini che istituiscono i corsi, organizzano le lezioni, nominano i docenti, impongono o imporranno la frequenza a tutti gli iscritti e, da ultimo, esprimeranno le valutazioni di fine corso ed attribuiranno ai partecipanti “bollini qualità”. Il che non è concepibile.
L’entusiasmante adesione ai corsi di aggiornamento recentemente proposti dal Sindacato e dalla Fondazione Irnerio ci spingono con ottimismo a seguire questa strada, a portare gli stessi anche presso le sedi distaccate ed a tentare di promuovere a livello nazionale, sotto la regia dell’ANF, ma con la diretta partecipazione di tutte le ATA territoriali, un vero e proprio network formativo e di aggiornamento che, con le economie di scala che si conseguirebbero, potrebbe garantire adeguati livelli qualitativi e percorsi di formazione e di aggiornamento anche specialistici, quanto meno con riferimento ai macro settori della ns. attività (civile, penale, amministrativo etc.)

6) Non possiamo trascurare, ancora, le articolate problematiche di tutte le sezioni distaccate del nostro circondario e non possiamo ritenere di poter gestire solo dalla nostra sede di Bari tali problematiche.
E’ pertanto necessario organizzare presso ciascuna delle sedi distaccate incontri specifici con tutti gli operatori, rendersi interpreti dei loro bisogni e delle loro esigenze, fornire tutto il supporto possibile.
E’ necessario ancora organizzare anche presso le dette sedi distaccate percorsi di formazione e di aggiornamento professionale, onde evitare inutili e faticose trasferte dei nostri colleghi del circondario presso la sede del Tribunale di Bari per la partecipazione a tali corsi.
Tale attività, ovviamente, richiede l’individuazione di un coordinatore che abbia approfondita conoscenza di tali realtà.

7) Altra direttrice di marcia è quella di implementare, per quanto ci sarà possibile, i servizi offerti agli iscritti.
È un compito difficile perché le risorse sono scarsissime ma, nonostante ciò, con il sacrificio di tutti, è ragionevole ipotizzare il raggiungimento di qualche utile risultato.
Penso, innanzitutto, alla progettazione ed allo sviluppo di un sito web del Sindacato che sia in linea con i tempi e con le nostre esigenze; penso ad un sito web che debba sempre essere aggiornato in tempo reale, che debba prevedere la realizzazione di una banca dati con le sentenze della Magistratura locale.
Penso ad un sito web che debba pubblicare i lavori dei corsi di studio e di aggiornamento organizzati dal Sindacato e dalla Fondazione Giuridica IRNERIO, con cui vi è uno stretto rapporto sinergico che, peraltro, va intensificato; penso ad un sito web che preveda l’esistenza di forum, di uno spazio blog: un sito web che, insomma, diventi una agorà virtuale a disposizione di tutti i colleghi.
Per tali incombenze prevederei la figura di un responsabile coordinatore dotato di particolare entusiasmo, e la nomina di un comitato di redazione specifico per il sito web.
Anticipo ancora che una delle prime iniziative, di pronta realizzazione e di estrema utilità per tutti, sarà la tempestiva attuazione di una postazione internet a disposizione degli iscritti.
Non di minore importanza è la razionalizzazione dei servizi di segreteria, la ripubblicazione dei rinvii d’udienza, l’estensione del servizio fotocopie anche presso le sezioni distaccate del Tribunale di Bari, la creazione e/o aggiornamento di un elenco di colleghi disponibili a domiciliazioni e/o alle sostituzioni d’udienza, previo riconoscimento di diritti procuratori da concordarsi preventivamente.
Altro servizio che sarà possibile attivare a breve sarà quello della predisposizione di moduli contrattuali per le prestazioni professionali che sono oggi necessari o quanto meno opportuni alla luce del c.d. Decreto Bersani.

8) Bisogna rivitalizzare l’assistenza ai praticanti ed ai giovani colleghi, per rendere proficua la loro collocazione presso studi ove esercitare tirocinio, ovvero per individuare coloro che sono interessati ad esperienze associative professionali, quanto meno per la mera compartecipazione alle spese di gestione dello studio.
Non possiamo, però, dimenticare di fornire tutto il necessario supporto anche in favore di molti altri colleghi meno giovani.
Solitamente vige l’equazione avvocato anziano = avvocato ricco e famoso; ma non sempre è così.
Ci sono tanti colleghi, ai quali va il nostro massimo rispetto, che continuano a svolgere in età avanzata e con estrema fatica, ma sempre decorosamente e dignitosamente, la loro professione; colleghi che, peraltro, rappresentano per tutti quanti noi una inesauribile fonte di esperienza che non possiamo affatto trascurare e che, anzi, dobbiamo valorizzare.

9) Sempre nell’ottica di garantire una continua ed assidua assistenza a tutti i colleghi, ritengo peraltro opportuno che ciascuno dei consiglieri del Direttivo si renda disponibile a garantire, mediante turnazione, una presenza quotidiana presso la nostra sede, in orari e giorni a concordarsi e da affiggersi in bacheca.

10) E’ necessario infine che l’Avvocatura in generale, ed il Sindacato per quel che più ci interessa, si riappropri di un rapporto diretto con la Società Civile e riacquisti quella visibilità e dignità mai come ora così compromesse. A tale proposito penso che, con la collaborazione di colleghi di “buona volontà” e – perché no – con quella preziosa della Fondazione Irnerio, si possa offrire un servizio di consulenza per un giorno al mese in favore esclusivamente delle persone bisognose ed in modo assolutamente gratuito.
E’ un doveroso atto di solidarietà al quale non possiamo sottrarci che, al contempo, potrebbe costituire per i giovani tirocinanti della Scuola, una gratificante occasione di formazione professionale.

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A conclusione di questo mio lungo intervento, se dovessi esprimere una valutazione sul programma sopra delineato, disattendendo al noto principio “nemo judex in causa propria”, non esiterei a definire lo stesso – in oggettive condizioni di “normalità” - un programma assolutamente minimalista.
Sta di fatto che le note situazioni di disagio, e la determinante scarsità di risorse umane e finanziarie, mi portano a ritenere con terrore questo programma molto ambizioso.
Tuttavia, quando ero praticante, mi hanno insegnato che “… quando si parte con la subordinata, la causa si perde.”
Confido pertanto nella collaborazione di tutti, nella vigorosa attività di coinvolgimento verso gli altri colleghi oggi a noi lontani, specie quelli più giovani, e nella Vs. condivisione di tali linee di azione che fiduciosamente sottopongo alla Vs. attenzione ed approvazione.
Bari, 11.5.2007

Pasquale Barile


Lo sapevate che…

Lo sapevate che… il Tribunale di Bari è polifunzionale?!
Io l'ho scoperto oggi. O meglio, solo oggi ho inteso il reale significato di polifunzionalità.
Ero al mio quarto tentativo di fare una semplice, piccola e compassionevole fotocopia di una sentenza, in una delle cancellerie del quinto piano. Ho ottenuto la chiave della stanza che mi interessava, da una cancelliera di una stanza diversa (questo perché non è realistico pensare che siano contemporaneamente tutte aperte e tutte occupate dai titolari delle scrivanie).
Ma i fascicoli delle sentenze non sono facilmente rintracciabili, se non da chi li ha sistemati dove meglio ritiene.
Ed ecco che entra in gioco lo sportello polifunzionale: allocato però al secondo piano, ove una disponibile cancelliera è stata in grado di indicarmi il luogo in cui quella del quinto piano ha sistemato i fascicoli contenenti sentenze. Fantastico, mi dico!
Torno al quinto piano, mi siedo in terra sotto la scrivania e trovo il mio fascicolo ricoperto da una pila di altri fascicoli accatastati, proprio lì dove mi era stato indicato.
Mi reco al piano terra; faccio la fila per fare la fotocopia; torno al quinto piano; metto a posto il fascicolo in una stanza e restituisco le chiavi nell'altra in cui mi erano state date.
Ed ecco espletato il mio adempimento di cancelleria.
La polifunzionalità si è dimostrata efficace. La … funzionalità un po' (?) meno.
Vittorianna Manzari

RELAZIONE PROGRAMMATICA DEL SEGRETARIO


SINDACATO DEGLI AVVOCATI DI BARI
RELAZIONE PROGRAMMATICA DEL SEGRETARIO

In data 03.05.07 si è insidiato il nuovo Direttivo del Sindacato degli Avvocati di Bari e, a nome dei consiglieri eletti, ringrazio tutti coloro che hanno ritenuto di gratificarci con la loro fiducia.
Il primo atto del nuovo Direttivo non può che essere quello di individuare le linee guida che dovranno ispirare il cammino per il prossimo triennio, che qui di seguito riassumo e sottopongo alla Vostra approvazione.

1) Il primo obiettivo è sicuramente quello di dare nuovo e maggior impulso all’attività specifica della nostra Associazione e, cioè, l’attività sindacale.
In occasione dei numerosi incontri che ho avuto con diversi colleghi in questi giorni, (per la gran parte, peraltro, non iscritti al Sindacato) ho avuto la percezione che per attività sindacale i più intendano quasi esclusivamente una continua quanto – a mio avviso – sterile espressione di dura contrapposizione nei confronti di tutti gli altri operatori di giustizia (magistrati, personale di cancelleria, ecc).
Se tale fosse o se in tali manifestazioni dovesse estrinsecarsi un’attività di natura sindacale, il nostro compito sarebbe paradossalmente molto semplice e per nulla impegnativo: basterebbe, infatti, limitarsi periodicamente alla pubblicazione di articoli, comunicati stampa e/o a qualche sistematica dimostrazione di protesta più visibile per ritenere ben assolto il gravoso compito al quale siamo stati chiamati.
Francamente non condivido tale impostazione.
Eclatanti esperienze di dure lotte sindacali del passato, anche in altri importanti settori lavorativi (ricordo, a mò di esempio, lo sciopero ad oltranza dei controllori di volo durante l’amministrazione Reagan, lo sciopero dei minatori inglesi sotto l’amministrazione Thatcher, e – perché no – per tornare vicino a noi, la lunga campagna di astensione dalle udienze che ci ha interessato a seguito del famigerato Decreto Bersani), si sono sempre tradotte in una disfatta per le rappresentanze sindacali (e dei lavoratori) interessate, come è accaduto per la nostra categoria.
Dire e ribadire che il Sistema Giustizia è allo sfascio, che i magistrati ed il personale di cancelleria non lavorano, che gli avvocati sono gli unici paladini della difesa dei cittadini, è sterile polemica autoreferenziale che non ci porterà da nessuna parte, così come, del resto, improduttive e prive di significato sono tutte le generalizzazioni verso chicchessia.
È pertanto necessario, a mio modesto avviso, ripensare all’attività della nostra Associazione in termini diversi.
In primo luogo dobbiamo promuovere al nostro interno un serio dibattito e, ove necessario, anche un severo esame di coscienza, perché sono ancora molti i comportamenti che giustamente non sono condivisi dai nostri interlocutori e che vanno a danno di tutta la categoria.
Dobbiamo poi riconquistare la fiducia dei nostri colleghi; riappropriarci di una dignità rappresentativa con i nostri interlocutori istituzionali; avviare un costante e laborioso confronto con costoro, sereno e scevro da pregiudizi, per tentare di raggiungere, con siffatta concertazione, quei risultati minimi, ma utili per tutti, ai quali in termini di ragionevolezza, vogliamo e dobbiamo aspirare.
Disponibilità al dialogo ed al confronto che, ovviamente, non deve essere intesa o fraintesa quale supina ed amorfa adesione ed accettazione del sistema.

2) Sempre nell’ottica di tale rafforzamento dell’attività sindacale, è altresì necessario intensificare il dialogo innanzitutto con il nostro Consiglio dell’Ordine e, poi, con tutte le altre Associazioni forensi, senza inutili e controproducenti campanilismi associativi, che non porteranno alcuna componente dell’Avvocatura a raggiungere un qualsivoglia risultato.
Ho l’intimo convincimento che ciò che ci unisce, o che ci può unire, su temi quali la Riforma dell’ordinamento giudiziario, dell’ordinamento professionale, l’organizzazione delle udienze e delle cancellerie, è di gran lunga superiore a quello che ci divide e non è più pensabile che su tali temi si proceda in ordine sparso.
È mio intendimento, pertanto, promuovere periodicamente incontri con il Consiglio dell’Ordine e con le altre Associazioni per focalizzare, di volta in volta, piani di azione ed obiettivi comuni sui quali e per i quali lavorare insieme, nonché individuare due consiglieri del Direttivo che, per esperienza ed autorevolezza, possano svolgere questa delicata ed importante attività di coordinamento. Quanto innanzi, ovviamente, non deve estrinsecarsi in autopromozionali convegni …. “ con il patrocinio di…..” etc.

3) Altro grande patrimonio del Sindacato da valorizzare è il periodico “Realtà Forense”.
La crisi del giornale è dipesa dal fatto che, spesso, nel recente passato, non vi sono stati articoli in numero sufficiente alla sua pubblicazione.
A tal fine prego cortesemente tutti i consiglieri del Direttivo e quelli Nazionali di rendersi parti diligenti e di impegnarsi a scrivere mensilmente almeno un articolo ciascuno, per ricreare quel circolo virtuoso che ci consentirà la pubblicazione mensile a regime.
Gli argomenti certamente non mancano e sono sicuro che, con la preziosa collaborazione del nostro Direttore Editoriale, Avv. Francesco Magone, e con la ripresa delle pubblicazioni costanti, molti altri colleghi saranno indotti ad inviare articoli alla redazione.

4) Va intensificata altresì l’azione dei nostri Consiglieri Nazionali in seno all’ANF.
Già nell’ultimo anno, mi sia consentita la presunzione, l’A.T.A. di Bari sicuramente ha riconquistato, grazie anche al prezioso apporto della collega Teresa Lettini in seno al Direttivo Nazionale e di tutti i consiglieri nazionali, maggiori visibilità, prestigio ed autorevolezza.
E’ però opportuno che la ns. Associazione si impegni ancor di più per assurgere a quei livelli di assoluto rilievo che sicuramente le competono. A tale proposito, riterrei peraltro di individuare un coordinatore tra Direttivo Locale e Consiglieri Nazionali, che si renda promotore di iniziative, progetti di studio e quant’altro opportuno.

5) Ho già fatto cenno in diverse altre occasioni alla primaria necessità di sviluppare ulteriormente l’attività di formazione e di aggiornamento in stretta sinergia, al livello locale con la Fondazione Giuridica Irnerio, e a livello nazionale con l’A.N.F.
Nell’era della globalizzazione, del mercato e della libera concorrenza, è necessario garantire un pluralismo formativo che, attualmente, grazie anche alle recenti modifiche al codice deontologico introdotte dal C.N.F., è di fatto un monopolio degli Ordini che istituiscono i corsi, organizzano le lezioni, nominano i docenti, impongono o imporranno la frequenza a tutti gli iscritti e, da ultimo, esprimeranno le valutazioni di fine corso ed attribuiranno ai partecipanti “bollini qualità”. Il che non è concepibile.
L’entusiasmante adesione ai corsi di aggiornamento recentemente proposti dal Sindacato e dalla Fondazione Irnerio ci spingono con ottimismo a seguire questa strada, a portare gli stessi anche presso le sedi distaccate ed a tentare di promuovere a livello nazionale, sotto la regia dell’ANF, ma con la diretta partecipazione di tutte le ATA territoriali, un vero e proprio network formativo e di aggiornamento che, con le economie di scala che si conseguirebbero, potrebbe garantire adeguati livelli qualitativi e percorsi di formazione e di aggiornamento anche specialistici, quanto meno con riferimento ai macro settori della ns. attività (civile, penale, amministrativo etc.)

6) Non possiamo trascurare, ancora, le articolate problematiche di tutte le sezioni distaccate del nostro circondario e non possiamo ritenere di poter gestire solo dalla nostra sede di Bari tali problematiche.
E’ pertanto necessario organizzare presso ciascuna delle sedi distaccate incontri specifici con tutti gli operatori, rendersi interpreti dei loro bisogni e delle loro esigenze, fornire tutto il supporto possibile.
E’ necessario ancora organizzare anche presso le dette sedi distaccate percorsi di formazione e di aggiornamento professionale, onde evitare inutili e faticose trasferte dei nostri colleghi del circondario presso la sede del Tribunale di Bari per la partecipazione a tali corsi.
Tale attività, ovviamente, richiede l’individuazione di un coordinatore che abbia approfondita conoscenza di tali realtà.

7) Altra direttrice di marcia è quella di implementare, per quanto ci sarà possibile, i servizi offerti agli iscritti.
È un compito difficile perché le risorse sono scarsissime ma, nonostante ciò, con il sacrificio di tutti, è ragionevole ipotizzare il raggiungimento di qualche utile risultato.
Penso, innanzitutto, alla progettazione ed allo sviluppo di un sito web del Sindacato che sia in linea con i tempi e con le nostre esigenze; penso ad un sito web che debba sempre essere aggiornato in tempo reale, che debba prevedere la realizzazione di una banca dati con le sentenze della Magistratura locale.
Penso ad un sito web che debba pubblicare i lavori dei corsi di studio e di aggiornamento organizzati dal Sindacato e dalla Fondazione Giuridica IRNERIO, con cui vi è uno stretto rapporto sinergico che, peraltro, va intensificato; penso ad un sito web che preveda l’esistenza di forum, di uno spazio blog: un sito web che, insomma, diventi una agorà virtuale a disposizione di tutti i colleghi.
Per tali incombenze prevederei la figura di un responsabile coordinatore dotato di particolare entusiasmo, e la nomina di un comitato di redazione specifico per il sito web.
Anticipo ancora che una delle prime iniziative, di pronta realizzazione e di estrema utilità per tutti, sarà la tempestiva attuazione di una postazione internet a disposizione degli iscritti.
Non di minore importanza è la razionalizzazione dei servizi di segreteria, la ripubblicazione dei rinvii d’udienza, l’estensione del servizio fotocopie anche presso le sezioni distaccate del Tribunale di Bari, la creazione e/o aggiornamento di un elenco di colleghi disponibili a domiciliazioni e/o alle sostituzioni d’udienza, previo riconoscimento di diritti procuratori da concordarsi preventivamente.
Altro servizio che sarà possibile attivare a breve sarà quello della predisposizione di moduli contrattuali per le prestazioni professionali che sono oggi necessari o quanto meno opportuni alla luce del c.d. Decreto Bersani.

8) Bisogna rivitalizzare l’assistenza ai praticanti ed ai giovani colleghi, per rendere proficua la loro collocazione presso studi ove esercitare tirocinio, ovvero per individuare coloro che sono interessati ad esperienze associative professionali, quanto meno per la mera compartecipazione alle spese di gestione dello studio.
Non possiamo, però, dimenticare di fornire tutto il necessario supporto anche in favore di molti altri colleghi meno giovani.
Solitamente vige l’equazione avvocato anziano = avvocato ricco e famoso; ma non sempre è così.
Ci sono tanti colleghi, ai quali va il nostro massimo rispetto, che continuano a svolgere in età avanzata e con estrema fatica, ma sempre decorosamente e dignitosamente, la loro professione; colleghi che, peraltro, rappresentano per tutti quanti noi una inesauribile fonte di esperienza che non possiamo affatto trascurare e che, anzi, dobbiamo valorizzare.

9) Sempre nell’ottica di garantire una continua ed assidua assistenza a tutti i colleghi, ritengo peraltro opportuno che ciascuno dei consiglieri del Direttivo si renda disponibile a garantire, mediante turnazione, una presenza quotidiana presso la nostra sede, in orari e giorni a concordarsi e da affiggersi in bacheca.

10) E’ necessario infine che l’Avvocatura in generale, ed il Sindacato per quel che più ci interessa, si riappropri di un rapporto diretto con la Società Civile e riacquisti quella visibilità e dignità mai come ora così compromesse. A tale proposito penso che, con la collaborazione di colleghi di “buona volontà” e – perché no – con quella preziosa della Fondazione Irnerio, si possa offrire un servizio di consulenza per un giorno al mese in favore esclusivamente delle persone bisognose ed in modo assolutamente gratuito.
E’ un doveroso atto di solidarietà al quale non possiamo sottrarci che, al contempo, potrebbe costituire per i giovani tirocinanti della Scuola, una gratificante occasione di formazione professionale.

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A conclusione di questo mio lungo intervento, se dovessi esprimere una valutazione sul programma sopra delineato, disattendendo al noto principio “nemo judex in causa propria”, non esiterei a definire lo stesso – in oggettive condizioni di “normalità” - un programma assolutamente minimalista.
Sta di fatto che le note situazioni di disagio, e la determinante scarsità di risorse umane e finanziarie, mi portano a ritenere con terrore questo programma molto ambizioso.
Tuttavia, quando ero praticante, mi hanno insegnato che “… quando si parte con la subordinata, la causa si perde.”
Confido pertanto nella collaborazione di tutti, nella vigorosa attività di coinvolgimento verso gli altri colleghi oggi a noi lontani, specie quelli più giovani, e nella Vs. condivisione di tali linee di azione che fiduciosamente sottopongo alla Vs. attenzione ed approvazione.
Bari, 11.5.2007

Pasquale Barile

mercoledì 9 maggio 2007

ELETTO IL NUOVO DIRETTIVO

Il Sindacato Avvocati di Bari ha rinnovato il Direttivo che si è insediato ieri 3 maggio. I nove candidati più suffragati sono stati gli avvocati: Pasquale Barile (101) Pasqua Ruccia (78) Francesco AModio (77) Pansini Luigi (75) Pierluigi Vulcano (73) Rosanna sodano (66) Francesco Maione (59) Giuseppe Favia (46) Maria Grazia D'Ecclesiis (43). Il successore del Segretario uscente avv. Francesco Amodio è l'avv. Pasquale Barile che ha nominato quali suoi Vice gli avvocati Maria Grazia D'Ecclesiis e GIuseppe Favia. Alla tesoreria è stata riconfermata l'Avv. Rosanna Sodano, già tesoriere uscente.

ELETTO IL NUOVO DIRETTIVO

Il Sindacato Avvocati di Bari ha rinnovato il Direttivo che si è insediato ieri 3 maggio. I nove candidati più suffragati sono stati gli avvocati: Pasquale Barile (101) Pasqua Ruccia (78) Francesco AModio (77) Pansini Luigi (75) Pierluigi Vulcano (73) Rosanna sodano (66) Francesco Maione (59) Giuseppe Favia (46) Maria Grazia D'Ecclesiis (43). Il successore del Segretario uscente avv. Francesco Amodio è l'avv. Pasquale Barile che ha nominato quali suoi Vice gli avvocati Maria Grazia D'Ecclesiis e GIuseppe Favia. Alla tesoreria è stata riconfermata l'Avv. Rosanna Sodano, già tesoriere uscente.