venerdì 13 gennaio 2006

IL TERZO? CHIAMATEVELO IN STUDIO!

Adite, adite!!! (… i Giudici di Pace! Ed ecco ciò che può capitarVi).
No non è una battuta, bensì la dichiarazione di un Giudice di Pace di Bari (dott.ssa Devitofrancesco) in seguito alla richiesta delle parti di un giudizio, di chiamare in causa un terzo.
Il fatto: prima udienza. La parte convenuta si costituisce con comparsa con istanza di spostamento di prima udienza, per la chiamata in causa di terzo ex artt. 106-269 cpc.
Parte attrice è interessata alla chiamata del medesimo, sebbene per essere da questi manlevata ovviamente per differenti ragioni. Ad entrambe le parti del giudizio quindi, non interessa chi delle due venga autorizzata, poiché l’importante è chiamare in causa questo soggetto. Il Giudice, ascoltate le richieste, decide che la convenuta non dovrebbe chiamare in causa tale terzo perché nella fattispecie, solo l’attrice dovrebbe formulare tale richiesta e comunque, rivolgendosi alla prima così esclama: “No, Voi non dovete essere interessati alla chiamata. Deve esserlo l’attrice. Quindi Voi, se proprio volete, questo terzo chiamatevelo in studio!”.
Allibita la cancelliera, neutra l’attrice, sconcertata la convenuta, … “pervertita” la praticante di questa! A chi rivolgersi, poi, per domandare i danni da sconvolgimento dell’esercizio della pratica forense?!?
E soprattutto, questa neo - nata Giurisprudenza riguardante la “chiamata in studio”, sancisce anche l’obbligo del procuratore di offrire al terzo “chiamato”, the e pasticcini o l’aperitivo, tenendo presente l’orario della chiamata stessa?!?
avv. Vittorianna Manzari

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