martedì 18 gennaio 2005

Furti di carte di credito?

CATANIA - Sarebbero riusciti a clonare i codici di carte di credito compiendo transazioni su Internet del valore di alcuni milioni di euro, truffando banche e societa' finanziarie. E' l' accusa contestata a sette persone che sono destinatarie di un ordine di custodia cautelare emesso dal Gip di Catania, Antonino Fallone, su richiesta del procuratore aggiunto Vincenzo Serpotta. Il reato ipotizzato nei loro confronti e' associazione per delinquere e truffa. La polizia postale di Catania, che ha svolto le indagini, ha gia' arrestato cinque persone. Due sono attualmente irreperibili. Nell' inchiesta sono indagate altre 40 persone, alcune delle quali a Roma e a Ancona. Secondo l' accusa, gli indagati, attraverso due hacker, erano riusciti a ottenere i codici di carte di credito, che avrebbero poi utilizzato per fare acquisti su Internet. Ma le operazioni preferite erano le transazioni finanziarie, che sono state 'pagate' dalle societa' emittenti le carte di credito. La polizia postale di Catania e' riuscita a seguire le tracce lasciate su Internet e a risalire agli organizzatori della truffa. Per un anno e mezzo avrebbero truffato circa 600 mila euro a societa' di intermediazione finanziaria, tra cui Deutche Bankamericard, generando attraverso appositi software codici di carte di credito, che venivano usati per pagare bollette telefoniche o della luce o per acquistare merce, o anche biglietti aerei su siti di e-commerce tra cui quello delle Poste Italiane, 187.it, o quello del Ministero delle finanze. La polizia postale di Catania ha arrestato in totale 6 persone. La sesta e' stata arrestata nelle ultime ore ad Ancona. E' riuscito a sfuggire all'arresto un giovane hacker, ricercato anche dall'Interpol. Gli arrestati sono: Fabio Berti di 30 anni, Emilio Gangemi, anch'egli di 30 entrambi arrestati in flagranza di reato, Giuseppe Catania di 30 anni, Michele Virgata di 40, arrestato in provincia di Ancona, Giovanni Parisi di 30, arrestato in provincia di Ancona e Vincenzo Filippo Todaro di 50 anni, di Catania. L'operazione, denominata Carta sicura e' stata illustrata stamane dal procuratore aggiunto Vincenzo Serpotta e dal sostituto procuratore Romina Cantone. L'indagine, durata un anno e mezzo ha interessato 260 transazioni fatte attraverso computer di Internet Point, nei quali i membri dell'organizzazione presentavano documenti falsi, da computer pubblici come quelli degli aeroporti. I membri dell'organizzazione, avrebbero inoltre permesso a chi doveva pagare le bollette una rateizzazione del pagamento che pero' veniva dalla banda effettuato subito fornendo i codici di carte di credito generati dal software, che sarebbe stato inoltre modificato per meglio aderire alle esigenze dell'organizzazione. L'inchiesta e' partita dopo che ignari possessori di carte di credito hanno disconosciuto i pagamenti fatti on line e dopo che le societa' di intermediazione finanziaria, che si costituiranno parte civile in un eventuale processo, hanno presentato denuncia.

Nessun commento: