martedì 26 settembre 2006

Idee chiare (e condivise) su come dovrà essere il futuro dell'avvocato

Raggiunto il traguardo di una mozione che vede d'accordo Cnf, Oua e Cassa forense. Riforma dell'ordinamento: ribadita la distinzione fra tutte le attività professionali e quelle d'impresa
Riforma dell'ordinamento professionale, l'Avvocatura sabato scorso durante il Congresso nazionale ha approvato una mozione condivisa dal Cnf, dall'Oua e dalla Cassa forense che traccia le linee guida da seguire nel processo di modernizzazione della professione legale (la mozione è qui leggibile nei documenti correlati).Gli avvocati, tuttavia, con una mozione politica finale hanno anche definito il calendario delle agitazioni e dato mandato all'Organismo politico di proclamare due settimane di sciopero cadenzate fino a dicembre. Il 12 ottobre prossimo l'Avvocatura si asterrà dalle udienze prendendo parte a Roma alla manifestazione unitaria di tutti i professionisti. Inoltre, lo sciopero proseguirà dal 13 al 18 novembre e dall'11 al 16 dicembre. Si prevedono, infine, ulteriori forme di protesta, secondo le modalità decise dagli ordini territoriali
Il Congresso ha anche invitato i legali a una grande assemblea di tutta l'Avvocatura che si terrà nella capitale il prossimo 16 dicembre. Gli avvocati chiedono quindi al Governo e al Parlamento di provvedere alla sospensione dell'efficacia di alcune norme del decreto Bersani, per il tempo strettamente necessario alla concertazione ed emanazione della legge di riforma degli ordinamenti professionali e di quello forense in particolare.La mozione di riforma dell'Ordinamento professionale. Quanto alla riforma dell'ordinamento professionale nella mozione approvata sabato scorso a grande maggioranza dai delegati, l'Avvocatura ha ribadito la distinzione fra tutte le attività professionali e quelle d'impresa, sottolineando la specificità, l'autonomia e l'indipendenza del legale, la cui funzione e il cui ruolo sono costituzionalmente rilevanti. E proprio per difendere queste specificità che sono a garanzia della libertà dei cittadini che l'Ordine forense deve continuare a esistere.La riforma delle professioni, che va approvata entro l'anno partendo dai progetti di legge già depositati in Parlamento, dovrà garantire il miglioramento della qualità professionale degli avvocati, intervenendo sulla struttura della facoltà di Giurisprudenza. Quanto alle specializzazioni e alle relative forme di pubblicità informativa, spetterà alla normativa professionale stabilirne le modalità di acquisizione e di mantenimento. In quest'ambito vanno previsti sistemi efficaci di formazione permanente. Il sistema delle tariffe va difeso, pur semplificandolo per renderlo meglio comprensibile ai cittadini, mantenendo anche i minimi obbligatori per le prestazioni relative alla difesa dei diritti e degli interessi. Per cui le tariffe minime devono essere considerate obbligatorie almeno fino a quando le controversie non saranno definite in sede europea.Quanto al cosiddetto patto di quota lite, "liberalizzato" dalla legge Bersani, il divieto dovrà essere conservato, soprattutto a tutela dei cittadini più deboli che non sono in grado di far valere le proprie ragioni. Tuttavia, nella proposta messa a punto dall'Avvocatura, questa preclusione potrebbe essere superata per alcune materie specifiche (famiglia), a condizione, però che i limiti siano precisi e le sanzioni severe. La pubblicità informativa sul servizio offerto e sui costi delle prestazioni, almeno in una fase iniziale, dovrebbe passare da un controllo preventivo del Consiglio dell'Ordine per verificare veridicità e correttezza dei messaggi. La mozione dell'Unione Triveneta. Il Congresso, inoltre, ha anche approvato la mozione presentata dall'Unione triveneta dei Consigli dell'ordine degli avvocati che, tra le altre cose, ha riaffermato "la piena legittimità della protesta fin qui portata avanti dagli Avvocati in ogni sua manifestazione a fronte della lesione dei valori essenziali, anche costituzionalmente tutelati, della Giustizia e della professione e ponendo fin d'ora in evidenza un programma di nuove forme di protesta da attuare in ipotesi di mancato preventivo confronto" (il documento è qui leggibile nei correlati allegati).Inoltre, il XXVIII Congresso nazionale forense ha approvato anche una raccomandazione dal tema "L'avvocato nella giurisdizione, oltre la giurisdizione" .Soddisfatto Bruno Sazzini, il segretario generale dell'Anf, per "la riaffermazione della centralità del Congresso, quale unico momento di determinazione della volontà dell'Avvocatura" e per la partecipazione ai lavori dell'Aiga ma anche per l'intervento del Presidente delle Camere penali, Ettore Randazzo.
Questo è quanto Diritto e Giustizia Pubblica sul Congresso di Roma
Io non posso dirmi soddisfatto
avv. Giuseppe Santo Barile

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